Trattato completo di agricoltura/Volume II/Degli Agrumi/2
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coltivazione in piena terra.
§ 953. Ora che sappiamo come si possano avere le pianticelle d’agrume, diremo dapprima come queste si coltivino in piena terra, indi come si educhino nelle casse o in vasi.
La coltivazione in piena terra si fa in due diverse maniere, cioè ad albero ed all’aperto, ed a spalliera contro le mura di cinta de’ giardini, o contro muri appositamente costrutti ove il terreno presenti una forte pendenza, servendosi dei muri che servono di sostegno al terreno disposto a scaglioni o gradinata. Talvolta, ove il terreno è piano, si fa anche una contro spalliera alla distanza di tre metri dalla prima, in guisa però che il tronco delle piante della linea anteriore corrisponda nel mezzo fra i due tronchi della linea posteriore, ovvero nel punto ove si congiungono le diramazioni delle due piante della linea posteriore.
§ 954. La distanza fra una pianta e l’altra, disposta ad albero, come pure l’altezza del tronco, sono cose intimamente legate alla qualità del clima. Epperò ne’ climi caldi, ove le piante possono crescere di molto, si darà a ciascuna di esse una superficie di metri 64, ossia una distanza in quinconce di metri 8. Inoltre in tali climi si potranno allevare gli agrumi con fusto alto metri 1,50 circa, tale in somma da permettere non solo il comodo lavoro del terreno sottoposto, ma eziandio la coltivazione di qualche altro prodotto sarchiato, ben inteso che lo si tenga lontano almeno 1m,30 circa tutt’all’ingiro dal pedale della pianta, che non faccia molt’ombra, e che non approfondi di molto le sue radici.
Ma quanto più ci allontaniamo dai climi favorevoli, le piante vegetando di meno, si dovranno mantenere ad una minor distanza fra di loro, diminuendo l’indicata distanza di metri 8 sino ai metri 5. Nella riviera di Salò la superficie ordinariamente occupata da una di simili piante è quella di un campo, corrispondente a metri quadrati 23, per il che può dirsi che una media superficie di 20 a 25 metri quadrati è quella che soddisfa nei climi che formano l’ultimo limite della coltivazione in piena terra. Così pure mano mano che ci allontaniamo dai paesi caldi, si darà al tronco una minor altezza, sino a non lasciarlo più alto di 0m,80 o 1m,00 dal suolo. — La distanza fra pianta e pianta varierà inoltre anche secondo la varietà più o meno rigogliosa.
Le pianticelle dei varj agrumi si piantano dopo almeno sei anni di vivajo, o di educazione nelle cassette o vasi, dove ricevono le prime cure anche riguardo al taglio, col quale si dispongono a prendere la forma di vaso vuoto nel mezzo o di pallone. È però da avvertire che le pianticelle educate nei vasi o nelle casse esigono ogni due anni il rinnovamento della terra del recipiente, il che si fa nei modi che sarò per indicare parlando dell’educazione degli agrumi nelle casse.
Destinato il luogo a ricevere l’impianto, si praticheranno tante fuoppe, o meglio ancora si scaverà un fossato lungo tutta la linea che deve occupare la piantagione. Quanto più vi sarà di terra smossa e resa permeabile al calore ed all’umidità, tanto meglio riusciranno gli agrumi. Procurisi soprattutto un facile scolo alle acque, e rendasi la terra scorrevole ed incapace di rimpastarsi ed indurirsi solidamente anche in seguito; si mondi dai grossi ciottoli, e se si può si faccia passare per un graticcio grossolano di filo di ferro; vi si mescoli in seguito terriccio, brugo, ed i concimi più grossolani fra quelli che abbiamo indicati, indi si proceda all’impianto.
Se la pianticella si toglierà dal vivajo la si dovrà levare con quanto più si può terra presso le radici, e si avvertirà di conservare in buon stato quest’ultime, tanto per la loro lunghezza, quanto per la loro integrità di tessuto, rimondando quelle che per avventura si fossero guastate per lacerazioni o contusioni. Quest’operazione riesce più facile quando si tratti di togliere la pianticella da un vaso o da una cassetta, poichè le radici escono in totalità e la terra vi rimane aderente per intiero; ma sorge poi l’inconveniente che le radici della periferia riescono serpeggianti intorno alla terra e non hanno la tendenza di estendersi come quelle delle piante allevate nel vivajo, e se si ponesse la pianta in terra tale e quale esce dal recipiente farebbe ben triste riuscita, per l’aggomitolamento delle radici. Per ciò alle piante che si estraggono dai vasi o dalle cassette, col mezzo di un ferro ben tagliente, si devono recidere tutt’intorno ed in basso le radicette serpeggianti e che formano una vera rete inestricabile e fitta, dalla quale a stento la pianta potrebbe mandar fuori qualche radice in cerca di maggior nutrimento, stirando anche all’infuori e distendendo con diligenza quelle radici che si vedessero ripiegate verso il centro. Ciò fatto si prende la pianticella e la si colloca nella fuoppa o nel fossato, sul cui fondo venne disposto un banco di buona terra mista a concime grossolano, su questo banco si adagiano e si distendono le radici, ricoprendole con altro buon terriccio misto a concime più minuto, e si continua ad alternare il terriccio e le radici sino al completo interramento, avvertendo però di lasciarvi una leggier infossatura destinata a trattenere l’acqua d’irrigazione o d’innaffiamento. La profondità cui deve essere posto il colletto della pianta all’epoca dell’impianto sarà, a norma del clima più o meno caldo e del terreno più o meno tenace, da 0m,15 a 0m,35. Immediatamente dopo l’impianto si darà acqua alle piante onde assicurarne la riuscita.
Alcuni usano piantare agrumi già innestati, ed altri innestano l’anno seguente o due anni dopo l’impianto, e ciò allo scopo d’essere più sicuri delle varietà che si desiderano coltivare. Ciononpertanto chi non comperi le pianticelle, ma che invece le abbia propagate egli stesso, farà meglio piantando soggetti già innestati, i quali si suppongono già ben disposti nelle prime diramazioni, per il che avrà una piantagione più regolare.
Per la piantagione delle spalliere, il centro della fossa si terrà lontano dal muro almeno metri 1; le pianticelle si disporranno a metri 4 l’una dall’altra; e l’altezza del tronco sarà di 0m,25 a 0m,30 circa. Per il resto si procederà come nella piantagione all’aperto, fuorchè si avrà l’avvertenza di stendere piuttosto le radici sul davanti che verso il muro. L’intelajatura della spalliera si terrà a 0m,50 circa lontana dal muro.
Per la contro spalliera si procederà nell’istesso modo che si costuma per la spalliera; e l’intelajatura sarà dalla parte opposta alla prima, cioè non guarderà verso il muro o verso la prima spalliera, ma riuscirà dall’altro lato; le due spalliere si guarderanno di fronte, e fra di esse si praticherà un piccolo vialetto di accesso per le operazioni di coltivazione.