Trattato completo di agricoltura/Volume I/Coltivazione della vite/14

Vantaggi del destinare un pezzo di terra all’esclusiva coltivazione della vite

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Coltivazione della vite - 13 Volume I - Vinificazione

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vantaggi del destinare un pezzo di terreno all’esclusiva coltivazione della vite.

§ 526. Terminerò questa istruzione sulla vite col mostrarvi la necessità di destinare un pezzo di terreno all’esclusiva di lei educazione. Infatti io vi ho mostrato che il nostro vino deteriora quasi ogni anno non solo per la cattiva scelta nella qualità delle viti e per la trascurata coltivazione, ma più ancora perchè fra noi la vite, trovandosi frammista alla coltivazione dei cereali, il concime buono per questi riesce dannoso per quella, e perchè in tal guisa tante altre operazioni o divennero impossibili o per lo meno facilmente trascurabili.

A chi possiede una certa quantità di terreno questo suggerimento riuscirà tanto più utile, perchè gli sarà più facile il trovare quel pezzo che per la sua esposizione, pendenza e composizione sia il più conveniente. Tutti poi riducendo un pezzo esclusivamente a vigna avranno il vantaggio che la vite non sarà ombreggiata in basso dai cereali ed in alto da altre piante; che il terreno si potrà zappare e smuovere anche lungi dal pedale; che vi si potrà dare quel concime che torna più conveniente a questa coltivazione; che tutte le operazioni si potranno fare nei tempi opportuni, perchè non impedite da coltivazioni circostanti, e così riuscire meglio fatte e più presto, siccome raccolte su minor spazio di terra e perchè più facilmente dirette e sorvegliate. A chi poi disponesse la vigna in luogo separato, consiglierei anche a coltivarla a ceppata bassa e non a filare, poichè questa disposizione fu portata soltanto dal bisogno di coltivare il terreno sottoposto.

Nè questa sarebbe un’alterazione all’attuale sistema d’affitto a grano, poichè la vigna potrebbe essere divisa fra i coloni, i quali non pagassero fitto per essa, ma vi fossero interessati per un terzo del prodotto, mettendovi la mano d’opera in tempi determinati dal proprietario, prestando quest’ultimo il terreno ed il concime almeno ogni due o tre anni. Un tale sistema dovrebbe sperimentarsi, e son certo che non dispiacerebbe anche al colono poichè gli si sgombra il campo pei cereali, e l’uva gli sarebbe di puro profitto, non lagnerebbesi dell’ombra della vite, nè avrebbe altra spesa che la mano d’opera, che esso non calcola molto, quando s’abbia l’avvertenza di procedere ai lavori della vigna nei momenti opportuni e possibilmente di maggior libertà. Fors’anche [p. 513 modifica]potrebbe sorgere una specie di emulazione fra le varie divisioni d’un istesso pezzo di vigna, non essendovi scusa di terreno diverso, di viti più o meno vecchie, di ombreggiamenti più o meno forti, ec. Qui soltanto le cure possono avere influenza sulla quantità e qualità del prodotto.

Il proprietario poi avrebbe un compenso nel possibile miglioramento di coltivazione dei campi, nella maggior bontà dell’uva o del vino, ed anche nella quantità del prodotto, poichè un aro coltivato a ceppata bassa può dare ettol. 0.75 di vino, prodotto che compensa abbondantemente in pochi anni ogni spesa d’impianto, ed ogni spesa annuale di concimazione, di trasporti e di vasi vinari.