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la moglie dell’ucciso
Ma come fu sulla torre tra il crocchio degli uomini giunta,
stette guardando, guardando laggiù per le mura; e lo vide
là trascinato al cospetto di Troia, e veloci cavalli
lo trascinavano perdutamente alle concave navi.
Ecco che l’oscurità della notte le scese sugli occhi,
e scivolò per indietro e spirò, boccheggiando, la vita.
Poi, via lontano dal capo lanciò le sue splendide bende
ed il crinale e la rete e la mitra tessuta ed il velo,
quel che la fulgida d’oro Afrodite le diede quel giorno
ch’Ettore, lo scrollatore dell’elmo in battaglia, di casa
d’Eetïone l’addusse, donata di doni infiniti.
Erano là le sorelle di lui, de’ fratelli le mogli,
dense, e l’avevan tra loro, chè dallo spavento moriva.
Poi che riebbe il respiro, e la vita s’accolse nel cuore,
ruppe nel canto di morte dicendo alle donne Troiane: