Traduzioni e riduzioni/Da Catullo/Baccanale
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Giovanni Pascoli - Traduzioni e riduzioni (1913)
Da Catullo - Baccanale
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baccanale
Ma d’altronde venìa, sull’ali, lo splendido Iaccho
cinto de’ satiri suoi, de’ Nisìgeni suoi Sileni,
te cercando, Ariadna, per te già caldo d’amore.
Rapidi fervidi qua là scorrazzavano fuor di
sè, urlando euoè, euoè, torcendo le teste.
Parte scotevano tirsi, ravvolti di pampane il ferro,
parte tiravano brani di dilanïato giovenco,
parte s’attorcigliavano al corpo viluppi di biscie,
parte tenevano l’orgie, coperte, ne ’l fondo de l’urne,
l’orgie che l’uomo profano desidera invano sapere.
Altre con larghe le palme sui timpani davano colpi,
altre dal cembalo tondo traevano squilli di bronzo.
Molte da corni di bue soffiavano strepiti rauchi,
ed uno stridulo canto esciva da’ barbari flauti.