Timeo/Capitolo XXXIV

Capitolo XXXIV

../Capitolo XXXIII ../Capitolo XXXV IncludiIntestazione 20 giugno 2024 25% Da definire

Capitolo XXXIII Capitolo XXXV
[p. 98 modifica]

XXXIV.

Poi che furono sposate insieme tutte le parti e membra del mortale vivente, avendo egli a vivere per necessità in fuoco e aria, i quali l’avriano disfatto e succiato, gli soccorrono gl’Iddii; imperocchè, tempera [p. 99 modifica]ndo una natura cognata all’umana, ma con altra forma e sentimento sí ch’ella fosse un altro animale, la piantano: io dico gli alberi e piante e semenze, che al presente fatti gentili per l’agricoltura si sono domesticati con noi; chè prima non ci avea che sole specie salvatiche, le quali son piú antiche che le domestiche. Certo, tutto quel che partecipa di vita si può bene addimandare animale; e questa, della quale noi favelliamo presentemente, partecipa della terza specie di anima, che è allogata fra il diaframma e l’ombelico, la quale non ha niente opinione, nè ragione e intelletto, e solo ha piacevole e doloroso sentimento, con desiderii. Imperocchè la pianta è passionata tuttodí da ogni cosa; ma, volgendosi ella in sè attorno di sè, respingendo il moto di fuori e quello suo adoperando, per questo natura non le concedette di conoscere e considerare i fatti suoi per niuno modo. E però vive e non differisce da un animale, ma stassi radicata e salda, da poi ch’ella è privata di potersi muovere per proprio moto.