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fitti dalla pressura del raffreddamento, per la quale ciascun capello, slungandosi fuor dalla pelle, raffreddato ebbe ad affittire. E così il Fabbro fe’ irsuto il capo, usando i modi mentovati da noi; perocchè pensò che facendo i capelli ufficio di carne, sarebbero essi coprimento leggiero al cervello per salvezza sua, e molto gli farebbero ombra di state, e riparo di verno, senza esser d’impedimento alla sottilità del senso.

Una parte dello intrecciamento di nervo, pelle e osso, ch’è nelle dita, mista anch’essa di tutte queste cose, si disseccò e sì divenne sola una cosa, cioè pelle dura; la quale è fatta per queste secondarie cagioni, ma lavorata è dalla Mente, che è cagione primaria, specialmente a contemplazione delle cose future. Che dagli uomini s’aveano a generare quandochessia femmine e altri animali, i nostri Componitori ciò conoscevano, e intendevano eziandio che a molti animali erano di bisogno le unghie per molti usi; e però agli uomini, appena nati, abbozzaron le unghie. Per questa cagione e con questi intendimenti gl’Iddii lasciarono crescere pelle, capelli e unghie, in su le estremità delle membra.

XXXIV.

Poi che furono sposate insieme tutte le parti e membra del mortale vivente, avendo egli a vivere per necessità in fuoco e aria, i quali l’avriano disfatto e succiato, gli soccorrono gl’Iddii; imperocchè, temperando una