Su l'alto
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Questo testo fa parte della raccolta XIII. Da 'Psiche'
LVII
SU L’ALTO
Mcntr’io su questa scheggia orrida siedo,
sale Febo solingo il firmamento:
morta intorno è la selva, e morto il vento,
o il vedere e l’udir piú non possiedo.
I corni de’ pastor squillano, io credo,
laggiú nel pian; ma gli echi io non ne sento:
snoda il fiume la sua riga d’argento;
ma un candor senza moto, altro i’ non vedo.
Fu man le gomme del silvestre pino,
stride il falco da’ sassi; ed io domando
a la Pace infinita il mio destino.
E mi risponde: — Il tuo destin lo sai:
su l’ala eterna del pensier vagando,
cercarmi sempre e non trovarmi mai. —