Dopo il naufragio
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Questo testo fa parte della raccolta XIII. Da 'Psiche'
LVIII
DOPO IL NAUFRAGIO
Dopo il naufragio le reliquie orrende
restituisce al lido il mar dell’acque:
ma il mar degli anni, aimè, nulla a me rende
di ciò ch’è naufragato e un di mi piacque.
E a quando a quando se nel cor mi scende
qualche segno o sospir di ciò che giacque,
è alato venticel, lume che fende
la densa notte, melodia che tacque.
O mar degli anni, un giorno io dal tuo grembo
trassi perla o corallo, e sul tuo flutto
varcai da re senza timor del nembo.
Or misuro la sabbia a passi tardi;
e, pellegrin dal mondo e stranio a tutto,
son d’un naufrago l’ombra a chi mi guardi.