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Contemplando poi il Vulture, «montagna azzurra, disegnata sopra una vasta pianura, terminata dal mare», intende tutta la verità di questi altri versi dei Manzoni:
Contemplando poi il Vulture, «montagna azzurra, disegnata sopra una vasta pianura, terminata dal mare», intende tutta la verità di questi altri versi dei {{AutoreCitato|Manzoni}}:


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Il trepido occidente;
Il trepido occidente;
Al pio colono augurio
Al pio colono augurio
Di più sereno dì.<ref>Memorie cit., p. 176.</ref></poem></div>
Di più sereno dì.<ref>''Memorie'' cit., p. 176.</ref></poem></div>


Inebriato alla vista delle campagne native, giunge fin anche a immaginare i paesaggi che ne farebbe, se fosse pittore. E qui torna di nuovo quel bel Vulture, «montagna maestosa, pavonazza, serenissima,

a varii picchi», e le catene di colline che se ne diramano.<ref>''Memorie'' cit., p. 177.</ref> Ben veggo che questo gentil figlio di Venosa, così poetico in tutto, avrebbe potuto applicare a sè
Inebriato alla vista delle campagne native, giunge
medesimo quei versi del suo famoso concittadino, che quivi bevendo le aure vitali, fu primamente sorriso dalle vergini muse:
fin anche a immaginare i paesaggi che ne farebbe,
se fosse pittore. E qui torna di nuovo quel bel Vulture, «montagna maestosa, pavonazza, serenissima,
a varii picchi», e le catene di colline che se ne diramano.<ref>Memorie cit., p. 177.</ref> Ben veggo che questo gentil figlio di Venosa,
così poetico in tutto, avrebbe potuto applicare a sè
medesimo quei versi del suo famoso concittadino,
che quivi bevendo le aure vitali, fu primamente sorriso dalle vergini muse:


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Ludo fatigatumque somno,
Ludo fatigatumque somno,
Fronde nova puerum palumbes
Fronde nova puerum palumbes
Texere.<ref>{{Ac|Orazio}}, Odi, III, 4.</ref></poem></div>
Texere.<ref>{{Ac|Orazio}}, ''Odi'', III, 4.</ref></poem></div>



E chi sa che non si rammentasse di qualche sua
E chi sa che non si rammentasse di qualche sua