Pagina:Foscolo, Ugo – Prose, Vol. III, 1920 – BEIC 1824364.djvu/10: differenze tra le versioni

BrolloBot (discussione | contributi)
test caricamento
 
Etichetta: Trascritta
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 25%
+
Pagine SAL 75%
Intestazione (non inclusa):Intestazione (non inclusa):
Riga 1: Riga 1:
{{RigaIntestazione|4|{{Sc|didimo chierico a' lettori}}|}}
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:


vergognosi; e nel brio della gioia, sospira; e, mentre le sue immaginazioni prorompono tutte ad un tempo discordi e inquietissime, accennando piú che non dicono ed usurpando frasi, voci ed ortografia, egli sa nondimeno ordinarle con l’apparente semplicità di certo stile apostolico e riposato. Anzi in questo libricciuolo, ch’ei scrisse col presentimento avverato della prossima morte, trasfuse con piú amore il proprio carattere; quasi ch’egli, nell’abbandonare la terra, volesse lasciarle alcuna memoria perpetua d’un’anima si diversa dalle altre.


Se dunque, lettori di Yorick e miei, la novità vi rendesse men agevole la lettura, ascrivetelo (e ve ne esorto per puro amore della giustizia) parte all’autore, parte a me, e parte anche a voi stessi. E quando mai le poche postille, da me compilate per amor vostro, non giovassero a diradarvi l’oscurità, riposatevi alquanto dalla lettura, e rileggete l’epigrafe del mio frontispizio.
vergognosi; e nel brio della gioia, sospira; e, mentre le sue immaginazioni prorompono tutte ad un tempo discordi e inquietissime, accennando piú che non dicono ed usurpando frasi,
voci ed ortografia, egli sa nondimeno ordinarle con l’apparente
semplicitá di certo stile apostolico e riposato. Anzi in questo
libricciuolo, ch’ei scrisse col presentimento avverato della
prossima morte, trasfuse con piú amore il proprio carattere ;
quasi ch’egli, nell’abbandonare la terra, volesse lasciarle alcuna
memoria perpetua d’un’anima si diversa dalle altre.


E ve la ho posta, perché mi fu suggerita da un vecchio prete, che con un volumetto immortale indusse anch’egli i nostri magnifici sfaccendati, non dirò a ravvedersi, ma a ridere almen da se stessi della lor vanità: e anch’egli bramò solamente, siccome Yorick, la cara salute in compagnia della pacifica libertà<ref>''Viaggio sentimentale'', cap. {{Sc|xl}}.</ref>; e non fu esaudito dal cielo; ma non pianse mai, fuorché per amore o per compassione. Alcuni di voi, o lettori, sanno che non s’è potuto trovare la lapide che copre Tl’ossa di quel buon prete. Ma voi, se non altro, pregate pace all’anima sua e all’anima del povero Yorick; pregate pace anche a me, fineli’io vivo.
Se dunque, lettori di Yorick e miei, la novitá vi rendesse
men agevole la lettura, ascrivetelo (e ve ne esorto per puro
amore della giustizia) parte all’autore, parte a me, e parte
anche a voi stessi. E quando mai le poche postille, da me
compilate per amor vostro, non giovassero a diradarvi l’oscuritá, riposatevi alquanto dalla lettura, e rileggete l’epigrafe del
mio frontispizio.


{{gap|3em}}Calais, 21 settembre 1805.
E ve la ho posta, perché mi fu suggerita da un vecchio
prete, che con un volumetto immortale indusse anch’egli i nostri
magnifici sfaccendati, non dirò a ravvedersi, ma a ridere almen
da se stessi della lor vanitá: e anch’egli bramò solamente,
siccome Yorick, la cara salute in compagnia della pacifica libertá b); e non fu esaudito dal cielo; ma non pianse mai, fuorché
per amore o per compassione. Alcuni di voi, o lettori, sanno
che non s’è potuto trovare la lapide che copre Tossa di quel
buon prete. Ma voi, se non altro, pregate pace all’anima sua
e all’anima del povero Yorick; pregate pace anche a me, fineli’io vivo.

Calais, 2i settembre 1805.

(:) Viaggio senlimentalr , cap. xl.