Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti autobiografici e rari, 1936 – BEIC 1843787.djvu/166: differenze tra le versioni

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e molte volte o di uomini o della terra o di altre compagnie vi si spingeva soccorso secondo el bisogno: sendo pieno ogni cosa di vari strepiti e rumori, e tal volta venendo insino in piazza, dove ero io per provedere di punto in punto alle cose necessarie, la voce che li inimici erano entrati. Alli altri luoghi della cittá non si combatteva, eccetto che fu dato al ponte della pietra uno poco di assalto, ma furono ributtati facilmente. E quanto piú el combattere andava in lungo, tanto piú quelli della terra pigliavano vigore e concorrevano piú grossi alla muraglia; in modo che in ultimo vi erano insino alle donne a portare botte e sassi e vettovaglia per rinfrescare chi combatteva, ed altre cose necessarie.
l6o RELAZIONE DELLA DIFESA DI PARMA

e molte volte o di uomini o della terra o di altre compagnie
Cominciò la battaglia tra 17 e 18 ore e continuò per quattro ore; alla fine li inimici, vedendo non potere fare frutto, ed essendo morti molti di loro e feriti grandissimo numero, si ritirorono, lasciate le scale alla muraglia, e si ridussono in Codiponte, con grande querela de’ fanti verso el signor Federico, ed altercazione di lui e signor Marcantonio, lamentandosi el signor Federico che lui non avessi dato la battaglia dalla porta di Bologna e Santo Barnaba come era ordinato; e l’altro riprendendo la vanitá della impresa, che avessi creduto pigliarla a battaglia di mano, e condotto a morire tanti uomini da bene, e persuaso a’ franzesi questa impresa sotto vana opinione che el popolo non piglierebbe l’arme; e cosí con poco onore e con poco acquisto la mattina sequente levorono el campo e si ritirorono di lá da Po.
vi si spingeva soccorso secondo el bisogno: sendo pieno ogni

cosa di vari strepiti e rumori, e tal volta venendo insino in
La cosa fu molto pericolosa, non perché non sia arduo pigliare con le scale a battaglia di mano una terra simile, perché in veritá è difficiliimo, e si difende con pochissimo periculo di quelli di drento, che non morirono de’ nostri oltre a due, e feriti circa a cinquanta; ma perché el pericolo consistè nella timidezza della cittá che con grandissima fatica si sostenne non si accordassi, e tale che io fu’ poi certificato che se loro non davano il dí la battaglia, che la cittá si accordava; perché non vedendo venire soccorso, né prestando piú fede alle parole mie, si diminuiva loro lo animo; anzi mi fu poi
piazza, dove ero io per provedere di punto in punto alle cose
necessarie, la voce che li inimici erano entrati. Alli altri luoghi
della cittá non si combatteva, eccetto che fu dato al ponte
della pietra uno poco di assalto, ma furono ributtati facilmente.
E quanto piú el combattere andava in lungo, tanto piú quelli
della terra pigliavano vigore e concorrevano piú grossi alla
muraglia; in modo che in ultimo vi erano insino alle donne
a portare botte e sassi e vettovaglia per rinfrescare chi combatteva, ed altre cose necessarie.
Cominciò la battaglia tra 17 e 18 ore e continuò per quattro
ore; alla fine li inimici, vedendo non potere fare frutto, ed
essendo morti molti di loro e feriti grandissimo numero, si
ritirorono, lasciate le scale alla muraglia, e si ridussono in
Codiponte, con grande querela de’ fanti verso el signor Federico, ed altercazione di lui e signor Marcantonio, lamentandosi el signor Federico che lui non avessi dato la battaglia
dalla porta di Bologna e Santo Barnaba come era ordinato; e
l’altro riprendendo la vanitá della impresa, che avessi creduto
pigliarla a battaglia di mano, e condotto a morire tanti uomini
da bene, e persuaso a’ franzesi questa impresa sotto vana opinione che el popolo non piglierebbe l’arme; e cosi con poco
onore e con poco acquisto la mattina sequente levorono el
campo e si ritirorono di lá da Po.
La cosa fu molto pericolosa, non perché non sia arduo
pigliare con le scale a battaglia di mano una terra simile,
perché in veritá è difficiliimo, e si difende con pochissimo
periculo di quelli di drento, che non morirono de’ nostri oltre
a due, e feriti circa a cinquanta; ma perché el pericolo consistè nella timidezza della cittá che con grandissima fatica si
sostenne non si accordassi, e tale che io fu’ poi certificato che
se loro non davano il di la battaglia, che la cittá si accordava;
perché non vedendo venire soccorso, né prestando piú fede
alle parole mie, si diminuiva loro lo animo; anzi mi fu poi