Pagina:Campanella, Tommaso – Poesie, 1915 – BEIC 1777758.djvu/27: differenze tra le versioni

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ed insidiarle, e rovinare quelle e sé e la Repubblica. All’incontro, l’amor universale vero, divino, stima piú il mondo che la sua nazione e piú la patria che se stesso: tutti tiene per fratelli, gode del ben d’altri, vi cessa la penosa invidia e gelosia; e così viene a goder d’ogni bene, come del proprio, a far bene a tutti, ed esser poi signor di tutti per amore ed innocenza, non per forza. E porta l’esempio di san Francesco, che chiamava i pesci e gli uccelli «fratelli suoi», e gli liberava quando erano presi; onde arrivò a tanta innocenza, che l’ubbidivano gli animali. Cosi a san Biago ed altri santi; e così sarebbe stato nel secolo d’oro, se Adamo non peccava.
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nazione e piú la patria che se stesso: tutti tiene per fratelli, gode
del ben d’altri, vi cessa la penosa invidia e gelosia; e cosi viene
a goder d’ogni bene, come del proprio, a far bene a tutti, ed
esser poi signor di tutti per amore ed innocenza, non per forza.
E porta l’esempio di san Francesco, che chiamava i pesci e gli uc-
celli «fratelli suoi», e gli liberava quando erano presi; onde arrivò
a tanta innocenza, che l’ubbidivano gli animali. Cosi a san Biago
ed altri santi; e cosi sarebbe stato nel secolo d’oro, se Adamo
non peccava.
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Se Dio ci dá la vita, e la conserva,
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Che l’ignoranza misera e proterva,
Che l’ignoranza misera e proterva,
ch«f s’usurpa il divin, per virtú vende:
ch«f s’usurpa il divin, per virtú vende:
ed a cosa ignorata amor non tende ;
ed a cosa ignorata amor non tende;
ma bassa l’ale e fa l’anima serva.
ma bassa l’ale e fa l’anima serva.
Qui se n’inganna poi e toglie sostanza
Qui se n’inganna poi e toglie sostanza
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di lui abbracciamo, e non l’alta speranza
di lui abbracciamo, e non l’alta speranza
de’ frutti e ’l senso degli eterni oggetti.
de’ frutti e ’l senso degli eterni oggetti.
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In questo sonetto dichiara che l’ignoranza, predicata per bontá
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da’ falsi religiosi, è causa di non conoscer Dio né amarlo (quia
In questo sonetto dichiara che l’ignoranza, predicata per bontá da’ falsi religiosi, è causa di non conoscer Dio né amarlo (quia «ignoti nulla cupido») piú che gli beni umani e vili. Dove amor bassa l’ale e fa l’anima schiava di cose frali, e pure in questi oggetti frali ci inganna, ché ci toglie la sostanza e ’l seme per
«ignoti nulla cupido») piú che gli beni umani e vili. Dove amor
bassa l’ale e fa l’anima schiava di cose frali, e pure in questi
oggetti frali ci inganna, ché ci toglie la sostanza e ’l seme per