Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, VII.djvu/441: differenze tra le versioni

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L’AUTORE
{{Ct|f=160%|v=2|L=5px|A CHI LEGGE<ref>La presente prefazione usci la prima volta nel t. V dell’ed. Pasquali di Venezia, l’anno 1763. Quella che l’autore stampò l’anno 1753, nel t. IV dell’ed. Paperini di Firenze, leggesi in ''Appendice''.</ref>.}}


{{capolettera|G}}RAN disgrazia è per una Moglie l’avere un Marito disordinato, ma questa disgrazia suol divenire ancora maggiore, quando manca nella Consorte quella prudenza, che in simili casi è necessarissima.
A CHI LEGGEc).


La gelosia, i rimproveri, le invettive non fanno che indispettire ed irritare gli animi maggiormente, e in luogo di movere a compassione, non inspirano che odio ed ostinatezza.
GRAN disgTcìzia è per una Moglie l’avere un Marito disor-
dinato, ma questa disgrazia suol divenire ancora maggiore,
quando manca nella Consorte quella prudenza, che in simili casi
è necessarissima.


Non è che una donna onorata, e molto meno una dama, abbia da tollerare tranquillamente i torti che dal marito gli vengon fatti, e da trattare con amicizia una persona, che intorbida la pace della sua famiglia: ha da cercare di rimediarvi, ma con prudenza.
La gelosia, i rimproveri, le invettive non fanno che indispet-
tire ed irritare gli animi maggiormente, e in luogo di movere a
compassione, non inspirano che odio ed ostinatezza.


L’uomo ha un certo grado sopra la donna di autorità e preferenza, che non soffre di essere da lei corretto, quando l’amore non gli facciano<ref>Così nel testo.</ref> esser care le correzioni.
Non è che una donna onorata, e molto meno una dama,
abbia da tollereue tranquillamente i torti che dal marito gli vengon
fatti, e da trattare con amicizia una persona, che intorbida la
pace della sua famiglia : ha da cercare di rimediarvi, ma con pru-
denza.


Se quest’amore vien corrisposto, la cosa è facile, ed il Marito non può essere che compiacente. Ma s’ei non ama la Moglie, ed è da qualche altra passion prevenuto, convien che la donna conservi l’affetto, ed adoperi la prudenza.
L’uomo ha un certo grado sopra la donna di autorità e pre-
ferenza, che non soffre di essere da lei corretto, quando l’amore
non gli facciano (2) esser care le correzioni.


Questa è quella virtù che costituisce la ''Moglie Saggia'', questa è quella virtù di cui ho arricchita la mia Rosaura, per esempio delle donne prudenti e per conforto delle misere tribolate.
Se quest’amore vien corrisposto, la cosa è facile, ed il Ma-
rito non può essere che compiacente. Ma s’ei non ama la Mo-
glie, ed è da qualche altra passion prevenuto, convien che la donna
conservi l’affetto, ed adoperi la prudenza.


Odiosi un po’ troppo compatiranno i caratteri di ''Beatrice'' e di ''Ottavio''. Ma Dio volesse che non ve ne fossero al mondo di simili, e di peggiori. L’azion del veleno è barbara, ma abbiamo pur troppo degli esempi di tale barbarità, non lontani dal nostro
Questa è quella virtù che costituisce la Moglie Saggia, que-
sta è quella virtù di cui ho arricchita la mia Rosaura, per esem-
pio delle donne prudenti e per conforto delle misere tribolate.

Odiosi un po’ troppo compatiranno i caratteri di Beatrice e
di Ottavio. Ma Dio volesse che non ve ne fossero al mondo di
simili, e di peggiori. L’azion del veleno è barbara, ma abbiamo
pur troppo degli esempi di tale barbarità, non lontani dal nostro

(1) La presente prefazione usci la prima volta nel t. V dell’ed. Pasquali di Venezia,
l’anno 1763. Quella che l’autore stampò l’anno 1753, nel t. IV dell’ed. Paperini di Fi-
renze, leggesi in Appendice. (2) Cosi nel testo.
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