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L'AUTORE
A CHI LEGGE1.
La gelosia, i rimproveri, le invettive non fanno che indispettire ed irritare gli animi maggiormente, e in luogo di movere a compassione, non inspirano che odio ed ostinatezza.
Non è che una donna onorata, e molto meno una dama, abbia da tollerare tranquillamente i torti che dal marito gli vengon fatti, e da trattare con amicizia una persona, che intorbida la pace della sua famiglia: ha da cercare di rimediarvi, ma con prudenza.
L’uomo ha un certo grado sopra la donna di autorità e preferenza, che non soffre di essere da lei corretto, quando l’amore non gli facciano2 esser care le correzioni.
Se quest’amore vien corrisposto, la cosa è facile, ed il Marito non può essere che compiacente. Ma s’ei non ama la Moglie, ed è da qualche altra passion prevenuto, convien che la donna conservi l’affetto, ed adoperi la prudenza.
Questa è quella virtù che costituisce la Moglie Saggia, questa è quella virtù di cui ho arricchita la mia Rosaura, per esempio delle donne prudenti e per conforto delle misere tribolate.
Odiosi un po’ troppo compatiranno i caratteri di Beatrice e di Ottavio. Ma Dio volesse che non ve ne fossero al mondo di simili, e di peggiori. L’azion del veleno è barbara, ma abbiamo pur troppo degli esempi di tale barbarità, non lontani dal nostro