Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1912, XIV.djvu/409: differenze tra le versioni

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{{Ct|v=1|Donna Placida e Clementina.}}
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Clementina.+ Signora, ho da parlarvi di cosa che mi preme,
Clementina.+ Signora, ho da parlarvi di cosa che mi preme,
E ho piacer non siavi l’altra sorella insieme.
E ho piacer non siavi l’altra sorella insieme.
Placida.+ Che sì, che l’indovino di che parlar mi vuoi?
Placida.+ Che sì, che l’indovino di che parlar mi vuoi?
Clementina Nessuno indovinarlo potria meglio di voi.
Clementina.+ Nessuno indovinarlo potria meglio di voi.
Foste fanciulla un tempo, siam del medesmo sesso:
Foste fanciulla un tempo, siam del medesmo sesso:
Quel che per voi bramaste, io per me bramo adesso.
Quel che per voi bramaste, io per me bramo adesso.
Placida.+ Marito?
Placida.+ Marito?
Clementina Sì signora; ma non senza quattrini.
Clementina.+3 Sì signora; ma non senza quattrini.
Placida.+ Dicono che di dote avrai cento zecchini.
Placida.+ Dicono che di dote avrai cento zecchini.
Clementina Già so che Paoluccio, senza pensarvi su,
Clementina.+ Già so che Paoluccio, senza pensarvi su,
Vi ha detto qualche cosa passata a tu per tu.
Vi ha detto qualche cosa passata a tu per tu.
Cento zecchini infatti!... e quel che me li dà,
Cento zecchini infatti!... e quel che me li dà,
Senza malizia alcuna, lo fa per carità.
Senza malizia alcuna, lo fa per carità.
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