Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) III.djvu/135: differenze tra le versioni

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266-290
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A sé, quando Ercole Èurito espugnò
A sé, quando Ercole Éurito espugnò
l’ebbe, ed ai Numi aggiudicate in premio.
l’ebbe, ed ai Numi aggiudicate in premio.
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Presso questa città, dunque, si lungo
Presso questa città, dunque, lungo
lasso restò di giorni, incalcolabile?
lasso restò di giorni, incalcolabile?
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No, ma restò, com’ei dice, fra i Lidii
No, ma restò, com’ei dice, fra i Lidii
il più del tempo; e schiavo, e non già libero;
il piú del tempo; e schiavo, e non già libero;
né di tali parole, o donna, devi
né di tali parole, o donna, devi
farne rancura: fu voler di Giove.
farne rancura: fu voler di Giove.
Alla barbara Onfàle ei fu venduto,
Alla barbara Onfàle ei fu venduto,
com’ei pur narra, e cosi stette un anno;
com’ei pur narra, e cosí stette un anno;
e tanto quest’oltraggio il cuor gli morse,
e tanto quest’oltraggio il cuor gli morse,
ch’egli a sé stesso un giuro fe’: che l’uomo
ch’egli a sé stesso un giuro fe’: che l’uomo