Pagina:Zibaldone di pensieri VII.djvu/128: differenze tra le versioni

Pebbles (discussione | contributi)
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 75%
+
Pagine SAL 100%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|4192}}-->ovvero l’ignoranza di quello che si era creduto conoscere: benché del resto, faute de bien observer ou raisonner, molte di siffatte scoperte negative, si abbiano per positive. E che gli antichi, in metafisica e in morale principalmente, ed anche in politica (uno de’ cui piú veri principii è quello di lasciar fare piú che si può, libertà piú che si può), erano o al pari, o piú avanzati di noi, unicamente perché ed in quanto anteriori alle pretese <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|4193}} scoperte e cognizioni di verità positive, alle quali noi lentamente e a gran fatica, siamo venuti e veniamo di continuo rinunziando, e scoprendone, conoscendone la falsità, e persuadendocene, e promulgando tali nuove scoperte e popolarizzandole (Bologna 1 settembre 1826).
<section begin="1" /><!--{{ZbPagina|4192}}-->ovvero l’ignoranza di quello che si era creduto conoscere; benché del resto, ''faute de bien observer ou raisonner'', molte di siffatte scoperte negative si abbiano per positive. E che gli antichi, in metafisica e in morale principalmente, ed anche in politica (uno de’ cui piú veri principii è quello di lasciar fare piú che si può, libertà piú che si può), erano o al pari, o piú avanzati di noi, unicamente perché ed in quanto anteriori alle pretese <section end="1" /><section begin="2" />{{ZbPagina|4193}} scoperte e cognizioni di verità positive, alle quali noi lentamente e a gran fatica siamo venuti e veniamo di continuo rinunziando, e scoprendone, conoscendone la falsità, e persuadendocene, e promulgando tali nuove scoperte e popolarizzandole (Bologna, 1 settembre 1826).




{{ZbPensiero|4193/1}} Ὅτι δὲ αὐτὸς (ὁ Λουκιανὸς) τῶν μηδὲν ἦν ὅλως δοξαζόντων, καὶ τὸ τῆς βίβλου ἐπίγραμμα δίδωσιν ὑπολαμβάνειν᾽ ἒχει γὰρ ᾧδε. ec. Photius, ''Biblioth''. cod. 128. - ''Dare a vedere, dare a conoscere, ad intendere'' ec. Vedi p. {{ZbLink|4196}}. fin.
{{ZbPensiero|4193/1}} Ὅτι δὲ αὐτὸς (ὁ Λουκιανὸς) τῶν μηδὲν ἦν ὅλως δοξαζόντων, καὶ τὸ τῆς βίβλου ἐπίγραμμα δίδωσιν ὑπολαμβάνειν᾽ ἒχει γὰρ ᾧδε. ec. {{AutoreCitato|Fozio di Costantinopoli|Photius}}, ''Biblioth''., cod. 128. - ''Dare a vedere, dare a conoscere, ad intendere'' ec. Vedi p. {{ZbLink|4196}}, fin.




{{ZbPensiero|4193/2}} Alla p. {{ZbLink|4153}}. Questo passo di {{AutoreCitato|Agatarchide di Cnido|Agatarchide}} è un nuovo esempio di quello che la critica osserva o deve osservar nella storia, cioè che spessissimo la storia d’una nazione s’è appropriata i fatti, veri o finti, narrati dagli storici di un’altra. Tale è ancor quello di {{AutoreCitato|Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio}}, ''Octav Caes. Augustus'', cap. 94. Auctor est Julius Marathus, ante paucos quam (Augustus) nasceretur menses, prodigium Romae factum publice, quo denuntiabatur regem populo romano naturam parturire; senatum exterritum censuisse ne quis illo anno genitus educaretur; eos qui gravidas uxores haberent, quod ad se quisque spem traheret, curasse ne senatusconsultum ad aerarium referretur (''que le décret ne passât et ne fût mis dans les archives''. La Harpe). Questa istorietta è visibilmente sorella di quella d’Erode e degl’innocenti, qualunque delle due sia l’''ainée''. Né<section end=2 />
{{ZbPensiero|4193/2}} Alla p. {{ZbLink|4153}}. Questo passo di {{AutoreCitato|Agatarchide di Cnido|Agatarchide}} è un nuovo esempio di quello che la critica osserva o deve osservar nella storia, cioè che spessissimo la storia d’una nazione s’è appropriata i fatti, veri o finti, narrati dagli storici di un’altra. Tale è ancor quello di {{AutoreCitato|Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio}}, ''Octav. Caes. Augustus'', cap. XCIV. Auctor est Julius Marathus, ante paucos quam (Augustus) nasceretur menses, prodigium Romae factum publice, quo denuntiabatur regem populo romano naturam parturire; senatum exterritum censuisse ne quis illo anno genitus educaretur; eos qui gravidas uxores haberent, quod ad se quisque spem traheret, curasse ne senatusconsultum ad aerarium referretur (''que le décret ne passât et ne fût mis dans les archives''.{{AutoreCitato|Jean-François de La Harpe| La Harpe}}). Questa istorietta è visibilmente sorella di quella d’Erode e degl’innocenti, qualunque delle due sia l’''ainée''. Né<section end="2" />
Piè di pagina (non incluso)Piè di pagina (non incluso)
Riga 1: Riga 1:


<references/>
<references/>
[[Categoria:Pagine con testo greco]]