Pagina:AA.VV. - Commedie del Cinquecento, Vol. I, Laterza, 1912.djvu/102: differenze tra le versioni

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{{Sc|Rita}}. Tornate presto, di grazia.
{{Sc|Rita}}. Tornate presto, di grazia.


{{Sc|Fulvia}}. Accostate in qua, Rita, acciò che non paia ch’io stia sola; che tu sai ch ’alle male lingue non mancaria che dire.
{{Sc|Fulvia}}. Accòstate in qua, Rita, acciò che non paia ch’io stia sola; che tu sai ch’alle male lingue non mancaria che dire.


{{Sc|Rita}}. Costei si sará forsi rotto el collo, che bada tanto a darci la risposta.
{{Sc|Rita}}. Costei si sará forsi rotto el collo, ché bada tanto a darci la risposta.


{{Sc|Fulvia}}. Qualche cosa deve aver a far, lei. Lassala pur stare.
{{Sc|Fulvia}}. Qualche cosa deve aver a far, lei. Lassala pur stare.


{{Sc|Rita}}. Volete ch’io ripieni?
{{Sc|Rita}}. Volete ch’io ripichi?


{{Sc|Fulvia}}. No, no; che non dicessino pur cosí che noi avemo del fastidioso.
{{Sc|Fulvia}}. No, no; che non dicessino pur cosí che noi avemo del fastidioso.


{{Sc|Ceca}}. Oh! Madonna, perdonateme se io sono stata troppo a ritornare, che sono corsa drieto alla carne che si portava la gatta... volsi dire, la gatta si portava la carne.
{{Sc|Ceca}}. Oh! Madonna, perdonateme se io sono stata troppo a ritornare, ché sono corsa drieto alla carne che si portava la gatta... volsi dire, la gatta si portava la carne.


{{Sc|Fulvia}}. Ben, che dice la tua patrona?
{{Sc|Fulvia}}. Ben, che dice la tua patrona?


{{Sc|Ceca}}. Che, madonna si, che venghiate di sopra.
{{Sc|Ceca}}. Che, madonna , che venghiate di sopra.


{{ct|f=100%|v=1|t=2|SCENA IV }}
{{ct|f=100%|v=1|t=2|SCENA IV }}
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{{ct|f=100%|v=1|t=1|Omnia vincit amor et nos cedamus amori.}}
{{ct|f=100%|v=1|t=1|Omnia vincit amor et nos cedamus amori.}}
Certamente pare, al giudizio dei periti, che totiens quotiens un uomo esce delli anni adolescentuli, verbi gratia un par nostro, non deceat sibi l’amare queste puellule tenere; benché dicitur che a fele, senio confetto, se lli convenga un mure tenero.
Certamente pare, al giudizio dei periti, che totiens quotiens un uomo esce delli anni adolescentuli, verbi gratia un par nostro, non deceat sibi l’amare queste puellule tenere; benché dicitur che a fele, senio confetto, se lli convenga un mure tenero.
Oh terque quaterque infelice Prudenzio! a cui poco le virtú e le lunghe lucubrazioni e i quotidiani studi prosunt. E ciò solo avviene che li uomini sono inimicissimi delle virtú e delle Muse del castalio e pegaseo fonte; e, come li arieti o li irconi, con li corii aurati viveno, che «sine doctrina vita est quasi mortis imago»; ed hanno si la virtú conculcata che solo alle crapule attendono e incumbunt a rubare, a soppeditare el prossimo con mille versuzie e doli. Benché, noi non li stimiamo; quia, «cum recte vivis, non cures verba malorum». E cosí i miseri non se accorgeno che sono tanquam boves et oves et super pecora campi. E, se alcuno vole captare benevolenzia appresso di
Oh terque quaterque infelice Prudenzio! a cui poco le virtú e le lunghe lucubrazioni e i quotidiani studi prosunt. E ciò solo avviene chí li uomini sono inimicissimi delle virtú e delle Muse del castalio e pegaseo fonte; e, come li arieti o li irconi, con li corii aurati viveno, chí «sine doctrina vita est quasi mortis imago»; ed hanno la virtú conculcata che solo alle crapule attendono e incumbunt a rubare, a soppeditare el prossimo con mille versuzie e doli. Benché, noi non li stimiamo; quia, «cum recte vivis, non cures verba malorum». E cosí i miseri non se accorgeno che sono tanquam boves et oves et super pecora campi. E, se alcuno vole captare benevolenzia appresso di