Pagina:Polo - Il milione, Laterza, 1912.djvu/180: differenze tra le versioni
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{{Block|c2|Della cittá ch’è chiamata Tigni (Tigiu e Tingiu: due cittá distinte).}} |
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Tigni (Tigiu) è una cittá molto bella e piacevole, non molto grande, ch’è di lungi da quella di sopra una giornata. La gente si è idola, e sono al Gran Cane: moneta hanno di carte. Qui si fa molte mercatanzie ed arti; ed havvi molte navi. Ed è verso isciloc. Quivi hae uccellagioni e cacciagioni assai; ed è presso a tre giornate al mare occeano. Qui si fa molto sale, e ’l Cane n’ha tanta rendita, ch’a pena si potrebbe credere<ref>Berl. * e lá si sono una zita chiamata (Tingiu), molto rica e granda e nobele. E in questa zitade el se fano tanto sail a abondanzia; de che el Gran Can ne a sí grande intrada, che apena algun poria creder s’el non vedesse. La zente della quale adora le idole, e sono soto la signoria del Gran Can.</ref>. Or ci partiamo di qui, e andiamo a un’altra cittá, ch’è presso ad una giornata a questa. Quando l’uomo si parte di Tigni, l’uomo vae verso isciloc una giornata, trovando castella e case assai. Di capo della giornata truova l’uomo una cittá grande e bella<ref>''Berl.'' la quale sono chiamata Yangiu, e sono sí granda e possente, che l’ano...</ref>, c’ha sotto di sè ventisette cittá tutte buone, ed è di gran mercatanzie<ref>''Berl.'' e questo perchè la sono eleta una dele dodese sedie (''Fr.'' por un des douze sajes; ''Yule «sings»'') del Gran Can; la zente dela quale adora le idole, e non ano pecunia de carta, e sono soto la signoria del Gran Can.</ref>. E in questa hae uno de’ dodici baroni del signore; e messer Marco Polo signoreggiò questa cittá tre anni. Qui si fa molti arnesi d’arme e da cavalieri. E di qui ci partiamo, e dirovvi di due grandi Provincie de li Magi, che sono verso levante: e prima dell’una c’ha nome Nangi. |
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Tigni (Tigiu) è una cittá molto bella e piacevole, non molto |
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grande, ch’è di lungi da quella di sopra una giornata. La gente |
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si è idola, e sono al Gran Cane: moneta hanno di carte. Qui |
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si fa molte mercatanzie ed arti; ed havvi molte navi. Ed è verso |
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isciloc. Quivi hae uccellagioni e cacciagioni assai; ed è presso |
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a tre giornate al mare occeano. Qui si fa molto sale, e ’l Cane |
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n’ha tanta rendita, ch’a pena si potrebbe credere<sup>nota</sup>. Or ci partiamo |
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di qui, e andiamo a un’altra cittá, ch’è presso ad una |
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giornata a questa. |
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Quando l’uomo si parte di Tigni, l’uomo vae verso isciloc |
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una giornata, trovando castella e case assai. Di capo della giornata |
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truova l’uomo una cittá grande e bella<sup>nota</sup>, c’ha sotto di sè |
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ventisette cittá tutte buone, ed è di gran mercatanzie<sup>nota</sup>. E in |
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questa hae uno de’ dodici baroni del signore; e messer Marco |
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Polo signoreggiò questa cittá tre anni. Qui si fa molti arnesi |
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d’arme e da cavalieri. E di qui ci partiamo, e dirovvi di due |
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grandi Provincie de li Magi, che sono verso levante: e prima |
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dell’una c’ha nome Nangi. |
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a) <ref>Berl. * e lá si sono una zita chiamata (Tingiu), molto rica e granda |
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e nobele. E in questa zitade el se fano tanto sail |
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a abondanzia; de che el Gran Can ne a sí grande intrada, che apena algun |
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poria creder s’el non vedesse. La zente della quale adora le idole, e sono |
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soto la signoria del Gran Can.</ref> |
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b) <ref>''Berl.'' la quale sono chiamata Yangiu, e sono sí granda e possente, |
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che l’ano...</ref> |