Rime (Stampa)/Rime varie/CCXLVI: differenze tra le versioni

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<poem>
Sacro re, che gli antichi e novi regi,
quanti sono o fur mai eccelsi e degni,
per forza di valor propria e d’ingegni
vinci, e te stesso e tutto ’l mondo fregi,
ed a’ più chiari spirti ed a’ più egregi,
a’ più felici e più sublimi ingegni
la via d’alzarsi al ciel, scrivendo, insegni
con la materia de’ tuoi tanti pregi,
volgi dal tron de la tua maestade
sereno il ciglio, onde queti e governi
popoli e regni, a la mia umiltade;
ché, se tu aspiri a’ miei disiri interni,
spero, vil donna, a la futura etade
far con tant’altri i tuoi gran fatti eterni.
</poem>