Pagina:Il Sofista e l'Uomo politico.djvu/17: differenze tra le versioni
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“Ragazzo, hai portato il discorso intorno a Teeteto?„, e che il nostro è quello buono<ref>Col. III, II. 28-37 (ometto i segni delle integrazioni, perchè sono sicure): φέρεται δὲ καὶ ἄλλο ποοίμιον ὑπλοψυχρον σχεδὸν τῶν ἵσων στίχων, οὖ ἀρχή - ἆρά γ, ὦ παῖ, φέρεις τὸν ῀ερὶ Θεαιτήτου λόγον; - τὸ δὲ γνήσιόν ἐστιν οὗ ἀρχή - ἄρτι, ὦ Τερψίων.</ref>. Se dunque l’altro proemio era lungo come il nostro, questo esclude intanto che ne fosse un sunto: che il nostro poi, e non quello, sia stato l’ultimo scritto, lo si può argomentare da ciò che il nostro contiene. |
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⚫ | Ritenuta la data più lontana torna meglio spiegabile anche quella doppia redazione del dialogo che fu con seri argomenti affermata già da {{AutoreCitato|Alessandro Chiappelli|Alessandro Chiappelli}}<ref>''Ueber die Spuren einer doppelten Redaction des Platonischen Theaetets'', in “Archiv für Gesch. d. Philos.„ N. F., X, 3 (1904), pp. 320-33.</ref> e subito dopo confermata da una preziosa scoperta. Di certo intanto ora ci consta che vi fu veramente un’altra redazione del suo proemio; e ce l’attcsta l’Anonimo autore del Commentario Berlinese<ref>''Berliner Klassikertexte'', II. ''Anonymer Kommentar zu Platons Theaitet'' (Papyrus 9782), bearbeitet von {{Sc|{{AutoreCitato|Hermann Diels|H. Diels}}}} und {{Sc|{{AutoreCitato|Wilhelm Schubart|W. Schubart}}}}, Berlin, 1905.</ref>, il quale aggiunge ancora che l’altro proemio era più freddo, che aveva press’a poco la stessa lunghezza, che cominciava così: “Ragazzo, hai portato il discorso intorno a Teeteto?„, e che il nostro è quello buono<ref>Col. III, ll. 28-37 (ometto i segni delle integrazioni, perchè sono sicure): φέρεται δὲ καὶ ἄλλο προοίμιον ὑπλοψυχρον σχεδὸν τῶν ἵσων στίχων, οὖ ἀρχή - ἆρά γε, ὦ παῖ, φέρεις τὸν περὶ Θεαιτήτου λόγον; - τὸ δὲ γνήσιόν ἐστιν οὗ ἀρχή - ἄρτι, ὦ Τερψίων.</ref>. Se dunque l’altro proemio era lungo come il nostro, questo esclude intanto che ne fosse un sunto: che il nostro poi, e non quello, sia stato l’ultimo scritto, lo si può argomentare da ciò che il nostro contiene. |
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⚫ | <ref follow=nota_p5>Philos.„ N. F., XV, 4 (1909), essere il Teeteto il primo dei dialoghi non socratici e perciò anteriore persino al Menone, di che è sperabile pochi vorranno persuadersi, quando, per giungere a questa conclusione, non solo bisogna prescindere da tutti i dati stilistici, ma altresì disconoscere che i paradigmi che sono |
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⚫ | <ref follow=nota_p5>Philos.„ N. F., XV, 4 (1909), essere il {{TestoAssente|Teeteto}} il primo dei dialoghi non socratici e perciò anteriore persino al {{TestoAssente|Menone}}, di che è sperabile pochi vorranno persuadersi, quando, per giungere a questa conclusione, non solo bisogna prescindere da tutti i dati stilistici, ma altresì disconoscere che i paradigmi che sono ὲν τᾥ ὅυτι (p. 176 E) abbiano a che fare con la teoria delle idee.</ref> |