Pagina:Zibaldone di pensieri VII.djvu/188: differenze tra le versioni
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{{ZbPensiero|4245/7}} Βάτος-βατὶς. Vedi i lessici e {{AutoreCitato|Isaac Casaubon|Casaub}}. ''ad Athenae''. Nome di pesce, σκίαινα-σκιαινὶς.. Vedi {{AutoreCitato|Isaac Casaubon|Casaub}}. ib. lib. VII, c. 10. init. c. 20. fine. ἔγχελυς-ἐγγέλιον ib. c. 12. med. |
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{{ZbPensiero|4245/8}} In proposito del Sassetti, primo notificatore della lingua sascrita, come ho detto altrove, osservo che anche qui si verifica quella osservazione, che agl’italiani par destinato il trovare, e il lasciar poi agli altri l’usare e il perfezionare, e il raccoglier la gloria e l’opinione ancora della scoperta (19 |
{{ZbPensiero|4245/8}} In proposito del {{AutoreCitato|Filippo Sassetti|Sassetti}}, primo notificatore della lingua sascrita, come ho detto altrove, osservo che anche qui si verifica quella osservazione, che agl’italiani par destinato il trovare, e il lasciar poi agli altri l’usare e il perfezionare, e il raccoglier la gloria e l’opinione ancora della scoperta (19, 1827). |
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{{ZbPensiero|4245/9}} ὗς-gli antichi σῦς, σύαγρος ec. Vedi Ateneo, e i lessici, coi composti e derivati ec. <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|4246}} |
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{{ZbPensiero|4246/1}}Superstiziosa imitazione e venerazione del {{AutoreCitato|Petrarca}} nel |
{{ZbPensiero|4246/1}}Superstiziosa imitazione e venerazione del {{AutoreCitato|Francesco Petrarca|Petrarca}} nel XVI secolo, del che altrove ec. Vedi nelle opere del {{AutoreCitato|Torquato Tasso|Tasso}} le opposizioni al Sonetto ''Spirto, leggiadre rime'' ec. e la risposta del {{AutoreCitato|Torquato Tasso|Tasso}} (ed. del Mauro, t. VI). Vedi ancora il {{AutoreCitato|Guidiccioni|Guidiccioni}} nelle ''Lettere di diversi eccellentiss. uomini'', Venezia, Giolito. 1554. p. 43-48. |
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{{ZbPensiero|4246/3}} ''Trasognato'' per trasognante. ''Straboccato, traboccato ''per traboccante, o che suol traboccare. |
{{ZbPensiero|4246/3}} ''Trasognato'' per ''trasognante''. ''Straboccato, traboccato ''per ''traboccante'', o ''che suol traboccare''. |
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{{ZbPensiero|4246/4}} Τοιάτην γὰρ ἡ φιλία βούλεται (cioè πέφυκε, debet ec.) ποιεῖν ἑνότητα καὶ σύμπηξιν (vuole, tende per sua natura a fare) {{Sc|{{AutoreCitato|Plutarco|Plutarco}}}}, περὶ πολυφιλἱας, de amicorum multitudine, p. 95. A. Vedi Casaubon. ''ad Athenae''. libro VII, c. 16. ''Volere'' assolutamente per ''dovere'', vedilo nelle Giunte Veronesi (Recanati. 25. 1827). |
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