Vincenzo Monti

1822 Indice:Poesie_(Monti).djvu Sonetti Letteratura Sopra sé stesso Intestazione 10 giugno 2024 100% Da definire

Le api panacridi in Alvisopoli Per un dipinto dell'Agricola


Questo testo fa parte della raccolta Poesie (Monti)


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SOPRA SÉ STESSO

Contenuto: Viltà dice al poeta: eccoti (bel frutto del troppo studio!) quasi cieco (1-4). Ed egli risponde: se l’occhio corporale è spento, brilla piú l’occhio intellettivo e abbraccia in sé l’universo (5-8). Cosí governo, a mio senno, il mondo (5-11); e se considero il perdersi nel nulla di tutto il fasto mortale, guardo e sorrido (12-14). — Questo bel sonetto, che lo Zumb. (p. 249) cfr. opportunamente con un luogo del Paradiso perduto (III, 39 e segg.), fu composto nel 1822 e pubblicato lo stesso anno nell’opuscolo Un sollievo nella [p. 198 modifica]malinconia (Milano, Soc. tip. de’ class. it.), dedicato alla marchesa Beatrice Trivulzio (cfr. la nota al v. 200 delle Nozze di Cad. ed Erm.). — In quanto al metro, cfr. la nota d’introd. a p. 36.

Vile un pensier mi dice: Ecco bel frutto
     Del tuo cercar1 le dotte carte: ir privo
     Sí della luce, che il valor visivo
     Già piega l’ale2 alla sua sera addutto.
Se l’acume, io rispondo, è già distrutto
     Della veduta corporal, piú vivo
     Dentro mi brilla l’occhio intellettivo
     8Che terra e cielo abbraccia e suo fa il tutto.
Cosí mi spazio dal furor sicuro
     Delle umane follíe; cosí governo
     Il mondo a senno mio, re del futuro.
Poi sull’abisso dell’obblío m’assido;
     E al solversi che fa nel nulla eterno
     14Tutto il fasto mortal, guardo e sorrido.

Note

  1. 2. cercar: studiare attentamente. Dante (Inf. I, 83) a Virgilio: «Vagliami il lungo studio e il grande amore, Che m’ha fatto cercar lo tuo volume».
  2. 4. piega l’ale ecc.: declina al termine. Il valor visivo è personificato. Cosí Dante (Purg. IX, 9), di uno de’ passi della Notte, pur esso personificato: «E il terzo già chinava in giuso l’ale».