Se mai co' cervi, o pur coll'aure a prova
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XLII
AL SIG. ORAZIO DEL MONTE
Mostra il periglio dell’arte della guerra.
Se mai co’ cervi, o pur coll’aure a prova
Movesse alcun le giovinette piante,
O si levasse al ciel nell’età nuova
Altero a rimirar quasi gigante;
5E se per sangue glorïoso e chiaro
Facesse risonar magnanim’avi;
O se di Crasso, o se di Mida al paro
Arche serbasse di tesor ben gravi,
Non sarà ver, che in alcun pregio ei saglia,
10Orazio, al giudicar di nobil gente,
Se poscia negli orror d’alta battaglia
Ei non è morte ad incontrar possente.
Pregio immortal, che di ferrato usbergo
Robusto petto in gioventù si vesta,
15E perchè volga l’inimico il tergo,
Non rammentar che sia piaga funesta.
Se spento ei cade, in sulle piaghe altere
La turba avversa del valor s’ammira,
Indi amorosa man spoglie guerriere
20Pon sulla tomba, e di dolor sospira.
Ma se abbattute aste nemiche, e spade,
Rivolge a’ suoi vittorïoso il petto,
Quanto per lui sulle natíe contrade
Corre dentro ogni cor gaudio e diletto?
25In chiaro fuoco ogni donzella accesa,
Dal Ciel consorte a sue bellezze il priega;
Ma il popol poi, che n’ha la gloria intesa,
L’eccelse prove al peregrin dispiega:
Che forte ei vinse; e che di sdegno egli arse
30Le trombe udendo, e fulminò sui vinti,
Che sordo a’ prieghi, inesorabil sparse
Di sangue il campo, e calpestò gli estinti.
Note
- ↑ Accenna ad Amadeo V detto il Grande. Alcuni Storici vogliono che passato nell’Oriente (1315) liberasse l’isola di Rodi, assediata dai Turchi, ed attribuiscono a tale spedizione l’origine del motto di Savoja F. E. R. T. fortitudo ejus Rhodum tenuit. La sana critica rifiuta e la spedizione di Rodi e la spiegazione del motto.