Se il mio Sol vien, che dimori

Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Letteratura Rinuccini, il buon nocchiero Intestazione 4 agosto 2023 75% Da definire

Belle rose porporine Amarillide, deh vieni
Questo testo fa parte della raccolta Canzonette di Gabriello Chiabrera


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XLVIII

Dolce sdegno di Bella Donna.

Se il mio Sol vien, che dimori
     Tra gli Amori,
     Sol per lei soavi arcieri;
     E riponga un core anciso
     5Con bel riso
     Sulla cima de’ piaceri:
Tale appar, che chi la mira
     La desira

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     Ad ognor sì giojosetta;
     10E non sa viste sperare
     Così care,
     Benchè Amor glie le prometta.
Ma se poi chiude le perle,
     Che a vederle
     15Ne porgean tal meraviglia;
     E del guardo i raggi ardenti
     Tiene intenti
     Qual chi seco si consiglia:
Allor subito si vede,
     20Che le siede
     Sul bel viso un bell’orgoglio:
     Non orgoglio; ah chi poria,
     Lingua mia,
     Farti dir ciò, che dir voglio?
25Se avvien, ch’Euro dolcemente
     D’orïente
     Spieghi piume peregrine;
     E co’ piè vestigio imprima
     Sulla cima
     30Delle piane onde marine:
Ben sonando il mare ondeggia,
     E biancheggia,
     Ma nel sen non sveglia l’ire?
     Quel sonar non è disdegno,
     35Sol fa segno,
     Ch’ei può farsi riverire.
Tal diviene il dolce aspetto,
     Rigidetto
     Ei non dà pena, o tormento;
     40Quel rigor non è fierezza,
     È bellezza,
     Che minaccia l’ardimento.
E l’asprezza mansueta
     È sì lieta
     45In sull’aria del bel viso,
     Che ne mette ogni desio
     In obblio
     La letizia del bel riso.