Amarillide, deh vieni

Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Letteratura Amarillide, deh vieni Intestazione 4 agosto 2023 75% Da definire

Se il mio Sol vien, che dimori Amarilli, onde m'assale
Questo testo fa parte della raccolta Canzonette di Gabriello Chiabrera


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XLIX

Invita Amarilli alla campagna.

Amarillide, deh vieni,
     Non ti prego, e non t’invito,
     Perchè gli occhi tuoi sereni
     Sian conforto al cor ferito,
     5Questo priego è troppo altero,
     A ragion me ne dispero.
Vieni almen per trarre un’ora
     Tutta lieta e dilettosa;
     Qui vermiglia esce l’Aurora,
     10Qui la terra è rugiadosa;
     Qui trascorre onda d’argento,
     Qui d’Amor mormora il vento.
Mirerai rive selvagge,
     Chiusi boschi, aperti prati,
     15Spechi ombrosi, apriche piagge,
     Valli incolte, e colli arati;
     Che dirò di tanti fiori?
     Fior, che dan cotanti odori?
I nevosi gelsomini,
     20Le vïole impallidite,
     Gli amaranti porporini
     Di beltà movono lite,
     Ma la rosa in su la spina
     Sta fra lor quasi regina.
25Dritto è ben che alla sua gloria
     Dia tributo ogni altro fiore,
     Poi rinnova la memoria
     Del sì nobile dolore,
     Che Ciprigua ebbe nel seno,
     30Quando Adon veniva meno.
Nessun speri esser felice
     Per lo stral d’Amore ardente;
     La medesma genitrice
     In amor visse dolente,
     35E mirossi il suo conforto
     Da cinghial trafitto e morto.
O che fu vedere in pianti
     Il bel nume di Citera?
     I begli occhi, i bei sembianti
     40Furon ben d’altra maniera,
     Che non fur quando per loro
     Ella vinse il pomo d’oro.
Sparsa il crin batteva il petto,
     Che di duol si distruggea;
     45E del freddo giovinetto
     Pur le lagrime suggea,
     E suggeva i dolci baci,
     Oggimai poco vivaci.
E diceva: o d’un bel volto
     50Soavissima dolcezza,
     Il cui ben per me s’è volto
     In angoscia ed in tristezza,
     Paja qui fra tanti guai
     Segno almen, come t’amai.
55Sì del giovine impiagato
     Lagrimò la sorte acerba,
     Poi del sangue innamorato
     Con sua man dipinse l’erba,
     E di foglia sanguinosa
     60Germogliò la prima rosa.