Scuoto la cetra, pregio d'Apolline
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LXXXI
ALCUNE CANZONI IN LODE DEL SOMMO PONTEFICE
PAPA URBANO VIII
Per lo giorno della sua creazione.
I
Scuoto la cetra, pregio d’Apolline,
Che alto risuona; vo’ che rimbombino
Permesso, Ippocrene, Elicona,
Seggi scelti delle Ninfe Ascree.
5Ecco l’Aurora, madre di Mennone,
Sferza le ruote fuor dell’oceano,
E seco ritornano l’ore,
Care tanto di Quirino a i colli.
Sesto d’Agosto, dolci luciferi,
10Sesto d’Agosto, dolcissimi Esperi,
Sorgete dal chiuso orizzonte
Tutti sparsi di faville d’oro.
Apransi rose, volino zefiri,
L’acque scherzando cantino Tetide;
15Ma nembi, d’Arturo ministri,
Quinci lunge dian timore a i Traci.
Questo, che amato giorno rivolgesi,
Fece Monarca sacro dell’anime
Urbano, di Flora superba
20Astro sempre senza nubi chiaro.
Atti festosi, note di gloria,
Dio celebrando, spandano gli uomini;
Ed egli col ciglio adorato
Guardi il Tebro, guardi l’alma Roma.