Saggio intorno ai sinonimi della lingua italiana/Uccidere - Ammazzare
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UCCIDERE - AMMAZZARE.
La differenza fra questi due verbi italiani fu in origine la stessa dei due verbi latini occidere e necare; con quest’ultimo intendevano essi ogni morte recata senza ferita, con quello la morte data da colpo, o percossa, traendo occidere da caedere1. Ma se questa bella distinzione non era strettamente osservata ai tempi della buona latinità, come appare dall’uso degli scrittori, essa doveva essere affatto dimenticata in que’ secoli di tenebre e d’ignoranza, ne’ quali si crearono gli elementi della lingua italiana. Quindi i nostri maggiori fecero un fascio dei significati de’ latini occidere e necare, e gli strinsero sotto il verbo uccidere, poi dalle pesanti mazze de’ vincitori, che pendevano sul loro capo fecero ammazzare; e non è questa la sola voce, che i nostri padri siano stati obbligati a fare a suon di percosse! Rimase adunque fra i due verbi italiani la differenza dal genere alla specie. Uccidere è privar della vita in qualunque modo, ammazzare era toglierla a colpi di mazza. Sembra che Giovan Villani abbia avuto in mira questa differenza quando scrisse: «A uno a uno li facea uccidere a uno valico di camera, ammazzandogli, non sentendo l’uno l’altro.» (Ist. fior. lib. 2). Ma più chiaramente se ne conferma l’origine dal seguente passo della Cronica di Bologna per l’anno 12612.
»Talamaso di Giacomino Capellini fece ammazzare suo padre......e però fu preso, e appiccato colla mazza al collo, colla quale avea fatto ammazzare il padre.»
Passato l’uso delle mazze, il verbo ammazzare perdè il suo particolare e proprio significato, e ne prese molti da uccidere, ma non per questo potè spogliar affatto l’ignobile sua origine, e diventar sinonimo dell’altro, dacchè uccidere è sempre generico, ammazzare non sempre; con quello si esprime ogni cagion di morte, anche per oppressione di troppo affetto, e con questo va sempre congiunta l’idea della percossa; e però sarebbe sconvenienza di stile il dire la troppa gioja l’ammazzò, bensì la troppa gioja l’uccise; come sarebbe improprio lo scrivere, che i pisani ammazzarono il conte Ugolino per fame. Un'altra differenza corre ancora tra i due verbi, ed è che uccidere, di nobile e sincera prosapia, s’adopera nello stile elevato, e nella poesia; ammazzare è per natura di stil comune, e basso, e poco si scosta da’ suoi funesti fratelli scannare, strozzare, strangolare. Tutti gli innamorati, che sanno il Metastasio a memoria, ripetono soavemente alle loro belle ritrose: il tuo rigor m’uccide; se alcuno di essi dicesse il tuo rigor mi ammazza, sarebbe frase da accomodarne il Goldoni.