Saggio intorno ai sinonimi della lingua italiana/Purità - Purezza
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PURITÀ - PUREZZA.
Parmi che l’uso abbia distinto queste due voci in modo da assegnar a ciascuna d’esse il suo proprio e vero uffizio col far due astratti separati dei due significati di puro, che nel senso suo naturale val mero, schietto; limpido, non mescolato, intatto, e figuratamente vale innocente, mondo, verginale, casto. Quindi sembra che purezza meglio s’adoperi al naturale, e purità al figurato, però che diciamo la purezza del vino, la purezza de’ metalli, la purezza dell’aria, e va dicendo, e non la purità del vino, de’ metalli, dell’aria: per altra parte si dice purità di mente, di pensiero, d’intenzione, di costumi, e non purezza. Il Petrarca nel lodare la cortesia e la purità della donna sua, non avrebbe certamente usato purezza; la purità s’annovera fra le virtù proprie del cristiano, non la purezza; in somma purezza sembra essere di materia, e purità di spirito.
Non isfuggirà all’osservazione di quelli che sentono più addentro nelle virtù della lingua, che se purezza vien talvolta adoperata in cose non affatto materiali, in questo caso essa non assume le qualità di purità, ma sta come figura derivata dal significato che le abbiamo assegnato, ed ha sempre relazione col suo primo senso naturale; e quando si dicé purezza di canto, purezza d’intonazione, purezza di disegno, di contorni, non usciamo affatto dal mondo materiale, ma intendiamo un canto netto da ogni suono di voce che potesse offendere l'orecchio, o un girar di linee così esatto da soddisfar l’occhio per la sua eleganza.