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M. E però quando vieni con me, tu se’ allora un altro me stesso.

P. No, perchè son sempre più nobile di te, e lontana affatto da quelle turpi allusioni accennate da costei poco fa.

A. Tieni dunque a mente questo ricordo, che tu sei propriamente esercizio d’opera manuale, senza nessun soccorso d’ingegno, e che quando vieni adoperato per figura la fai sempre cattiva. A cavarti il ruzzo dal capo d’esser nostro parente basti l’avvertire, che io non posso star mai senza ingegno, senza destrezza, senza abilità, e che costei disdegnosa d’ogni opera manuale non può assumere le tue veci, ma può soccorrerti, e darti alcun conforto, come fida ed onorata compagna d’ogni uomo, che abbraccia fermamente una buona maniera di vita.

M. Dunque io torno alle mie botteghe?

A. Verrò alcuna volta a visitarti, e ti abiliterò a produrti sui mercati d’Europa; ti giovi intanto il mio avviso, e caccia via quel prurito di vor ler montare in onoranza, poichè quando i tuoi pari vi si attentano, vanno sossopra gli stati, e si perde ogni onesta costumanza. Addio.

M. Senza tornata, signora mia.


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