Saggio di rime devote e morali/Se il generoso, e nobile

Se il generoso, e nobile

../Mira, o Signor, fra quanti scogli, e quanti ../O Immacolato Agnel del Dio vivente IncludiIntestazione 31 luglio 2012 100% Raccolte di poesie

Mira, o Signor, fra quanti scogli, e quanti O Immacolato Agnel del Dio vivente
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SE il generoso, e nobile
     Tuo cor, pietosa Vergine,
     A favorir me volgasi,
     4Che non posso sperar?
So che il tuo Figlio amabile,
     Ove di grazia preghilo,
     Per quel molto che onorati,
     8Grazia non sa negar.
Moribondo sul Golgota,
     E tal pensier rallegrami,
     Nel suo caro discepolo
     12Me volle anco additar.
Tal ti provar ne’ secoli
     Che fino a quì passarono,
     E nel presente provanti
     16Quei che ti sanno amar.
Ti rese ancor terribile
     A quell’orrendo baratro,
     Ove non mai di gemere
     20L’alme potran cessar.
Rugge il crudel Lucifero,
     E in van le labbia mordesi,
     Per non potere, il perfido,
     24Qual Eva te ingannar.
Ch’ira, e scorno indicibile
     Non ebbe allor che premere
     Sentì dal piè tuo eburneo,
     28Anzi il capo schiacciar?

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Sappiam che su l’Empireo
     Di te più vaga, e splendida
     Alma fra tutti gli Angeli
     32Non gode Iddio associar.
Che Figlia ti considera,
     Che dolce Madre chiamati,
     E Sposa dilettissima:
     36Che più si può bramar?
Oh! doni, oh! nomi celebri,
     Deh! a me sien felicissimi,
     Che lor ben di cor supplico,
     40Il miglior mio a impetrar.
Me con Giovanni esprimere,
     Il dissi, e l’uman genere
     Volle morendo, e piacquegli
     44Lui Figlio a te lasciar.
Similmente sovvengati
     D’Ester la bella, ed inclita,
     Che pel fedele popolo
     48Seppe sì ben pregar.
Quella di te fu immagine;
     Ma della immagin valida
     Più non sarà il prototipo,
     52Me degli affanni a trar?
Delle colpe l’incarico,
     Che l’alma tanto opprimono
     Umilmente scongiuroti
     56Di sopra a me levar.
Appresso che sollecita
     Pervenga quell’ora ultima
     Che a te vicin conducami,
     60A te vicin mirar;

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E col Consorte placido
     Per accordate cetere
     Come periti musici
     64Le laudi tue cantar.
Se il generoso e facile
     A me tuo cor mai piegasi,
     Vergin Santa, non rèstami
     68Più nulla a desiar.