SE il generoso, e nobile
Tuo cor, pietosa Vergine,
A favorir me volgasi, 4Che non posso sperar?
So che il tuo Figlio amabile,
Ove di grazia preghilo,
Per quel molto che onorati, 8Grazia non sa negar.
Moribondo sul Golgota,
E tal pensier rallegrami,
Nel suo caro discepolo 12Me volle anco additar.
Tal ti provar ne’ secoli
Che fino a quì passarono,
E nel presente provanti 16Quei che ti sanno amar.
Ti rese ancor terribile
A quell’orrendo baratro,
Ove non mai di gemere 20L’alme potran cessar.
Rugge il crudel Lucifero,
E in van le labbia mordesi,
Per non potere, il perfido, 24Qual Eva te ingannar.
Ch’ira, e scorno indicibile
Non ebbe allor che premere
Sentì dal piè tuo eburneo, 28Anzi il capo schiacciar?