Saggio di rime devote e morali/O di Sionne amabili
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O Di Sionne amabili
Spose, Fanciulli, e Vergini,
Onor, fregio, e delizia
4Dell’antico Israel;
Dite ora voi se videsi
Tra’ figliuoli degli uomini
Beltà che a questa simile
8Creder s’avesse mai?
A questa ch’essi mirano
Nel Nazaren risplendere:
Di cederle confessano
12Gli Astri, l’Aurora, e il Sol.
Chi della fronte placida
La maestade angelica;
Che di quegli occhi esprimere
16L’alto splendor ne può?
I crin che lievi scendono
Scherzanti sovra gli omeri,
E dell’oro più nitidi,
20Che grazia a lui non dan?
Già la vermiglia, e candida
Guancia, e il labbro purpureo
Abbastanza dimostrano
24Ch’ivi sol regna amor.
Amor non già quel discolo,
Che da mondani miseri
Oltre a ragion si venera
28Per quel ch’esso non è;
Ma quel che santo, e fervido
In Ciel, e Terra folgora
A beare quell’anime,
32Che sono care a lui.
O di Sionne semplici
Fanciulle, Spose, e Giovani
Dite s’unqua vedestene
36Tanta beltà fra voi?
Ecco il terren che florido
Sotto dei piè diventagli;
Ecco che fassi placido
40Il tempestoso mar.
Ma tal beltà indicibile,
E portamento amabile
Supera il cor benefico,
44Che tutti fa stupir.
Ben sanlo quei che l’amano,
Quei che sue voci ascoltano,
Quei che seguirlo imprendono,
48Spiriti nati al ciel.
Tutto a lor si comunica,
Che null’altro significa
Che un bene incomprensibile
52Preparagli a goder.
O di Sionne ingenui
Abitatori, diteci,
Ogni valor non supera
56Il piacente Gesù?