Saggio della storia naturale del monte Legnone e del piano di Colico/Capo V

Capo V

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Capo IV Theses defendendæ

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CAPO V.

Applicazioni Botanico-Mediche.

I medici, che avessero percorso l’esposto catalogo avranno potuto notarvi un numero considerevole di piante medicinali., ed io vorrei che non solo per nome, e per qualità di azione; ma anche materialmente fossero da loro conosciute, ìmperciocchc sarà sempre una bella soddisfazione al cuore de’ medesimi il poter diminuire in qualche occasione le spese all’egro indigente, o l’aver pronto in qualche caso di necessità un desideralo farmaco.

Tralasciando adunque, come già dissi, di parlare delle specie medicinali abbastanza conosciute, o che si rinvengono nel catalogo generale, non farò che esporne alcune, le quali vengono sottoposte all’esame de’ curiosi della natura da molti medici insigni.

Achillea moschata. È in grande riputazione presso i montanari come sudorifera. Da essa si ottiene lo Spirito d’Iva.

Agrimonia eupatoria. Wedel e Alibert la consigliano nella gonorrea e leucorrea.

Alisma plantago. De Haen la sostituisce all’uva ursi.

Antirrhinum cymbalaria. Hamilton dice che nelle Indie si usa mista collo zucchero nel diabete.

Aristolochia clematitis. Orfila fece perire colla di lei radice alcuni cani: del resto è poco conosciuta.

Artemisia vulgaris. Burdach, ed altri in [p. 37 modifica]seguito lodaron mollo la di lei radice, alla lode di due scrupoli al giorno, nell’epilessia.

Asclepias vincetoxicum. Orfila ne’ suoi esperimenti lo trovò velenoso, e si assicura che la sua polvere alla dose di 30 grani produca il vomito.

Astrantia major. Morison vuole che la radice di questo vegetabile sia acre e purgativa.

Athamanta oreoselinum. I suoi semi furono vantati contro la gonorrea benigna.

Buxus sempervivens. Si predicano purgative le foglie, e sudorifero il legno in decozione.

Cardamine pratensis. Secondo Vogel può essere sostituita alla Cochlearia off.

Carlina acaulis. Villars dice che in alcune montagne se ne mangiano i ricettacoli come i carcioffi.

Chenopodium bonus henricus. Si può mangiare, secondo alcuni, come lo spinaccio.

Clematis vitalba. Le sue foglie si propongono come vescicatorie, e la radice colta e mista coll’olio d’uliva in frizione contro la scabbia. È certo che ha forte azione, e meriterebbe qualche studio.

Convallaria polyconatum. La sua radice è dupprima dolce, poi acre ed amara. Schroder dice, che tanto essa, che le di lei bacche sono atte a produrre il vomito.

Convolvulus sepium. Bodard, Chevallier, ed altri l’assicurano degno di maggiori studi per la virtù purgativa delle foglie, e della radice.

Cyclamen europæum. La sua radice fresca è acre, bruciante, amara; ma la sua azione è poco nota. [p. 38 modifica]

Euphorbia cyparissias. Loiseleur Deslongchamps assicura, che la di lei radice in polvere alla dose di 8 a 18 grani produce vomito, e diarrea. Orfila con cinque oncie del di lei sugo fece perire un cane.

Evonimus europæus. Bulliard sostiene, che le di lui foglie sono velenose, e Coste e Willemet dicono, che molti fra il popolo Inglese per purgarsi prendono tre o quattro de’ suoi frutti, i quali si vogliono anche vermifughi.

Fagus sylvatica. Secondo alcuni i di lei frutti se vengano mangiati in gran quantità possono uccidere; v’ha sospetto che contenghino dell’acido idrocianico.

Galium mollugo. Jourdan Direttore dell’ospitale di Tain loda mollissimo il di lui sugo alla dose di alcune oncie nell’epilessia.

Globularia nudicaulis. De Candolle dice, che gode quasi dell’istessa azione della Alypum, la quale vien proposta in sostituzione alla senna.

Hedera helix. Le foglie sono amare, austere, astringenti.

Heracleum spondylium. De Caudolle lo dice velenoso se cresce nei luoghi umidi.

Hypericum perforatum. Ha sapore amaro, stitico e salato, ed è d’incerta azione.

Ilex aquifolium. Dietro molte esperienze ripetute in Francia da medici distinti si sostiene, che le di lui foglie in polvere alla dose di uno o due scrupoli sieno ottime, e da paragonarsi alla china, contro le febbri intermittenti.

Impatiens nolitangere. Si dice velenosa.

Imperatoria ostrutium. Hoffmann la chiamava remedium divinum. Meriterehhe più esatte [p. 39 modifica]esperienze nella moltitudine di mali in cui fu proposta.

Iris germanica. La sua radice si propone da molti autori in sostituzione alla fiorentina, ma in dose minore perchè più attiva.

Lycopodium selago. Si ritiene da molti per velenoso.

Narcissus pseudo-narcissus. I suoi fiori in polvere alla dose di due scrupoli vengon fortemente commendati da Loiseleur Deslongchamps contro la diarrea, e la febbre intermittente. Altri vogliono che cagionino con facilità il vomito.

Oenante fistulosa. Si ritiene da molti come velenosa.

Paris quadrifolia. È pure ritenuta velenosa.

Phytolacca decandra. È di forte azione, e meriterebbe qualche studio.

Polygonum aviculare. De Candolle ed altri assicurano, che i di lui semi sono purgativi ed emetici.

Rhamnus frangula. Si vuole, che la sua scorza in polvere, ed alla dose di due scrupoli, cagioni il vomito, ed a dosi rifratte sia febbrifuga, ed antelmintica. Le sue bacche pure si ritengono dotate di azione purgante.

Rhododendron ferrugineum. È velenoso, e Velsh citato da Orfila ne adduce prove. Villars assicura, che le pecore, e le capre che se ne cibano periscono.

Rosa canina. M. Leiseleur Deslongchamps trovò, che la di lei radice alla dose di 20 a 48 grani in polvere purga da 1, a 6 volte.

Scrophularia aquatica e nodosa. De [p. 40 modifica]Candolle ritiene le loro foglie purganti a piccole, ed emetiche a piú forti dosi.

Sedum acre. Contiene un succo molto ocre. Orfila vide perire in 24 ore due cani, a cui ne aveva dato quattro oncie e mezzo. A minor dose però tanto il succo, che la polvere si predicano utilissimi nell’epilessia da molti medici insigni. M. Lombard lo raccomanda nelle ulceri cancerose della pelle.

Sempervivum montanum. Secondo Gmelin la di lui polvere sarebbe un purgante assai forte.

Senecio vulgaris. Il Dott. Finazzi ne propose il succo alla dose di un cucchiajo contro le convulsioni isteriche.

Sium latifolium. Beyersten assicura, che la radice di questa pianta in Agosto fatta cuocere e mangiata, cagiona delirio furioso.

Sisymbrium amphibium. I di lui semi sono raccomandali da Foresius come antelmintici, e M. Didelot dice d’averli usati felicemente contro la Tenia.

Solanum nigrum. Su questo vegetabile si trovano registrate mille contraddizioni. Chi lo vuol velenoso in tutte le sue parti, chi nelle sole bacche, nè mancano quelli che lo dicono di azione emolliente.

Veronica officinalis. Sattler e Audry la vogliono sostituita al thè.

Viburnum lantana. La sua scorza si propone come vescicante.


Esiste nel Piano di Colico un’acqua che si ritiene solforosa. Se la troverò degna d’attenzione ne farò in altra occasione conoscere l’analisi.

FINE.