Sì da me pur mi disviano
Questo testo è completo, ma ancora da rileggere. |
◄ | O Rosetta, che rossetta | Ecco turbano il ciel nuvoli oscuri | ► |
LXXIII
Loda gli occhi.
Si da me pur mi disviano
I pensier, che vi desiano,
Che di me nulla non so;
Però gli occhi, onde dilettami
Amor più, quando ei saettami,
Sulla cetra io canterò.
Occhi bei, che alme infiammassero,
O che dolce i cor legassero,
Mille n’ebbe il mondo, e più;
Ma che dolce i cor stringessero,
E qual voi, l’anime ardessero,
35Occhi belli, unqua non fu.
Col bel negro, onde si tingono,
Col bel bianco, onde si cingono
Le pupille, ond’io morì;
L’alme stelle in ciel non durano,
40E del Sol tutti si oscurano
I rai d’oro a mezzo il dì.
Ma di lor quantunque dicasi,
Ogni lingua in van faticasi,
Da mortal peso non è:
45L’alte Muse a dirne prendano,
E le corde e gli archi tendano,
Onde il biondo Apollo è Re.