S'io potesse saper chi fu 'l villano
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Questo testo fa parte della raccolta XXIII. Tenzoni di rimatori perugini/X. Tenzone tra ser Cecco Nuccoli e Giraldello
I — SER CECCO
Vorrebbe vendicare un’ingiuria fatta alla sua somara.
S’io potesse saper chi fu ’l villano,
che prese tanto ardir, per quel, ch’i’oda,
ch’a monna Raggia mia trasse la coda,
4fariel grattar con ambedue le mano;
si, ch’elli avrebbe lavorato in vano,
se del mio dir sentenzia si disnoda:
ond’io ne porterebbe vera loda,
8s ei mercenaio arpuse in l’arca grano.
Ben so ch’ell’è vendetta corporale;
se non ch’en farla piggiorára l’onta
11chi se ponesse col brutto animale.
Ben ce darei a tal derrata giónta,
e farébbei gustar si fatto sale,
14che derie monna Raggia: — Io so’ mò sconta.
Si fatta doglia porta monna Raggia,
che per la coda sua bellezza cala,
ché non si cura di coltei de l’ala.