Rime varie (Alfieri, 1903)/CLXXXVIII. Se vuoi lieto vedermi un crudo impaccio

CLXXXVIII. Se vuoi lieto vedermi, un crudo impaccio

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CLXXXVIII. Se vuoi lieto vedermi, un crudo impaccio
CLXXXVII. Misera madre che di pianto in pianto CLXXXIX. Donna deh mira il nostro buono Achille

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CLXXXVIII.

Se vuoi lieto vedermi, un crudo impaccio,
Deh! trammi, o donna; e qual bell’alma suole,
Non mi tacciar (ch’io stesso già men taccio)
D’andar perdendo il senno in Corvo, e in Sole.

Terz’anno è già, che in ozïoso ghiaccio,
Come se avessi una verace prole,
Viver mi fan questi destrieri; e spiaccio
Per essi a Palla, che a ragion sen duole.

Potrei, ben so, s’io men ne fossi amante,
Veder stroppiargli ad uno ad un dal rio
Manescalco carnefice-inchiodante:

Ma il sai; modo non pongo all’amar mio.
Tu sei di me la parte ragionante;
Abbi tu dei destrier la noja e il brio.