Rime varie (Alfieri, 1903)/CLXXXVII. Misera madre che di pianto in pianto

CLXXXVII (1787). Misera madre, che di pianto in pianto

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CLXXXVII (1786).

Misera madre, che di pianto in pianto
Vai strascinando la trista tua sera;
E ad uno ad uno i figli amati tanto
Vedi acerbi ingojar da morte fera:

Ad alte prove il tuo coraggio santo
Ponendo or va quei che a natura impera.
Deh, che non ha mio inutil stame infranto,
Pria ch’orbarti di qual più d’uopo t’era!

Io sol per tutti, io primo, ed io che il bramo,
Morir dovea; che gli altri avrianti almeno
Di nepoti accresciuto al tronco un ramo;

E per me mai non stringerai tu al seno
Un pargoletto, che a te sia richiamo,
A sperar quaggiù ancora un dì sereno.