Rime varie (Alfieri, 1903)/CLXXXIX. Donna deh mira il nostro buono Achille

CLXXXIX. Donna, deh, mira il nostro buono Achille

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CLXXXIX. Donna, deh, mira il nostro buono Achille
CLXXXVIII. Se vuoi lieto vedermi un crudo impaccio CXC. Bella arte-fatta selva, in cui sen vanno

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CLXXXIX.

Donna, deh, mira il nostro buono Achille,
Con qual gravità nobile ei si asside,
Quasi persona; e in un con noi divide
Di questo ardente fuoco le faville.

Quanto è mai bello! e’ non si trova in mille;
E veramente il core ci conquide,
Quando par sua testona a noi confide,
Chiudendo in sonno sue gravi pupille.

Che ben moscata e ben pezzata pelle!
Che largo petto! che instancabil nervo
Han queste zampe in caccia, grosse e snelle!

Diamgli un vezzo d’argento; ond’ei protervo
Vada; e sopravi scritto in note belle:
A un voler solo in due signori io servo.