Rime nuove/Libro IV/Note
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LXI) p. 635. Fu premessa a un frammento dell’Iliade tradotta da Ugo Foscolo pubblicato per gratulare alle nozze del D’A. Nella strofe sesta si allude all’usanza dotta, se non forse pedantesca, di pubblicare o ripubblicare in occasioni nuziali scritture del trecento, documenti o simili; utili certo a studiare, ma tutt’altro che opportune e graziose. Tant’è: per amore dell’utile male inteso il nostro secolo va ognora piú perdendo ogni gusto della decenza artistica.
LXII) p. 638, str. ii. A molti il nivale Fedriade vertice suona ostico. Me ne dispiace: ma è questione di geografia. “Gli altipiani del Parnaso terminano dalla parte di sud in un precipizio alto 2000 piedi che s’inalza a doppio picco chiamato Phaedriades, dalla apparenza sfavillante allora che il sole ci riflette.„ Gugl. Smith. Manuale di geogr. ant., lib. iv cap. xx (trad. ital., Firenze, Barbèra, 1868).
p. 639, str. viii. Da un frammento di Alceo: “Saffo dalle chiome di viola, sublime, dal dolce sorriso„. Ancora nelle strofe iii-iv ho tentato di rifare un passaggio dell’inno di Alceo ad Apolline, il quale doveva essere stupendo, a giudicarne anche dalla prosa che ce lo conservò disciolto e scolorato. Cfr. Bergk, fragm. 2; Müller, St. d. lett. gr. cap. xiii.
LXIII) p. 642, str. viii e ix. Ho tradotto dall’idillio viii di Teocrito v. 53-56: “Non mi avvenga di possedere la terra di Pèlope né talenti d’oro né correre innanzi ai venti. Ma canterò su questa pietra tenendoti fra le braccia e vedendo tutto insieme il gregge pascere lungo il mar di Sicilia„.
LXV) p. 650. Questa ode fu mandata alla march. D. G. per accompagnamento d’un ramoscello d’alloro còlto su la Via Appia. Leggesi anche nel vol. iii degli Scritti in prosa ed in versi di Achille Monti, editi a cura dei figli (Imola, 1885), come cosa di lui, tra le poesie inedite. Quel buono e compianto amico trascrisse di sua mano la ode dall’albo della signora, e la copia trovata senza nome tra i suoi fogli fu la cagione dell’errore.