Rime (Vittoria Colonna)/Sonetto XXXIII
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Sonetto XXXIII
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SONETTO XXXIII.
R
iman la gloria tua larga e infinita, Signor; se fur del viver corte l’ore,
Tal virtù diè la fama al tuo vigore
Ch’uno si spense, e l’altra fu nodrita. 4
A mezzo il giusto corso era la vita,
Quando al fin glorioso dell’onore
L’animo giunse, per lo cui valore
Non fu dal tempo la virtù impedita. 8
Scarco de’ nostri mali all’altra meta
Leggier volasti sì, che nulla cura
Ti strinse qui dell’onorata spoglia. 11
Questo il mio duol ristringe, e fa che lieta
Chiami la Morte: dolce, alta ventura,
E felice gioir, l’interna doglia. 14