Rime (Vittoria Colonna)/Sonetto XXXI

Sonetto XXXI

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Sonetto XXX Sonetto XXXII


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SONETTO XXXI.


S
e dal dolce pensier riscuoto l’alma

   Per bassi effetti dell’umana vita,
   Riman dal corso suo, quasi smarrita
   Nave, ch’affretta in perigliosa calma. 4
Or come avvien, che questa fragil salma
   Di mortal gonna, per mio danno ordita,
   La tiri in terra, essendo in ciel salita
   Con la sua luce gloriosa ed alma? 8
Ivi s’appaga, si nodrisce e vive,
   E l’abitar in questo carcer sempre
   Le saria grave, anzi pur viva morte. 11
Com’è, che minor nostro maggior prive
   Del vero oggetto, e cangi l’alta sorte
   L’alma, per star fra sì dubbiose tempre? 14