Rime (Vittoria Colonna)/Sonetto XXX
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Sonetto XXX
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SONETTO XXX.
Q
uella stessa ragion, che pria raccolse All’altiera mia luce i miei pensieri,
Dovria cangiarli di fallaci in veri,
E ridurmi nel grado, onde mi tolse. 4
Ella d’un saldo laccio il cor m’avvolse,
Non fur li sensi semplici o leggieri;
Ella sostiene ancor quei nodi intieri
Sì, che ’l colpo mortal non li disciolse. 8
Ella mi fe seguir gli ardenti lumi,
Spregiando libertate, e ’n quel bel stato,
Passar con dolce speme i giorni amari. 11
Ma di speranza io priva, quei costumi
Dovria mutar in più securi e rari
Desiri omai, vincendo il Cielo irato. 14