Rime (Vittoria Colonna)/Sonetto CXVI

Sonetto CXVI

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SONETTO CXVI


Q
uel Sol, che su dal Ciel l’alma innamora,

     Tosto per l’onorata angusta strada
     Corse, per far del mondo ogni contrada
     Ricca della sua gloria in sì breve ora. 4
Non era in mezzo l’emisperio ancora
     Il suo bel giorno, e dell’invitta spada
     Ermo tremava e Nilo: abi come aggrada
     A morte, ch’anzi tempo ogni ben mora! 8
Occaso non gli diè, che sempre in Orto
     Vivra la luce sua, per cui rinasce
     Virtude al cor, se dal martir è spenta. 11
Giunse ei qui dell’onor al vero porto,
     Or gode il Ciel in Dio l’alma contenta,
     E la mia quì del suo valor si pasce. 14