Rime (Vittoria Colonna)/Sonetto CXVII

Sonetto CXVII

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Sonetto CXVI Sonetto CXVIII


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SONETTO CXVII


D
onna secura, accesa, e dall’errante

     Volgo lontana in solitario albergo,
     Lieta mi par veder lasciando a tergo
     Quanto non piace al primo eterno amante. 4
E fermar col desio le sacre piante
     Sovra un gran monte, ond’io mi specchio e tergo
     Nel bell’esempio, e ’l pensier drizzo ed ergo
     Dietro l’orme beate, e l’opre sante. 8
L’alpestre rupe sua, quest’aspro scoglio
     M’appresenta talor, ma lungi il Sole,
     Che vicin l’infiammava, il cor mi scalda. 11
Pur fermo in lei la speme, come soglio,
     Che de’ bei crin nella dorata falda
     Copra le colpe mie, quand’ella vuole. 14