Rime (Vittoria Colonna)/Sonetti spirituali/Sonetto XLIV
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Sonetto XLIV
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SONETTO XLIV
S
’io guardo al mio Signor, la cui grandezza Non cape il primo Suo più largo cielo;
Qui in terra chiuso in picciol mortal velo
Per far capace noi di tanta altezza;4
Il mondo, i suoi tesori, e la vaghezza,
Ch’ei scopre agli occhi nostri al caldo e al gelo,
Quant’ho più lume ognor cangiando ’l pelo,
Più il mio cor (sua mercè) l’odia e disprezza8
Oh come breve par quel che circonda
Apollo, all’alma, che già illustra e scalda
Il vero Sol con luci alme e divine.11
Quanto contiene in se l’alta e rotonda
Palla celeste con la mente salda,
Ella usa sol per mezzo al suo bel fine.14