Rime (Vittoria Colonna)/Sonetti spirituali/Sonetto LXXXVII
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Sonetto LXXXVII
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SONETTO LXXXVII
S
e del mio Sol divino lo splendente Lume nel mezzo giorno puro altero
Rappresentasse ognora il bel pensero
Fuor d’ogni nube all’amorosa mente;4
Uopo non fora mai la cieca gente
Cercar in questo o in quell’altro emispero
Ne l’amate sue stelle un raggio vero,
Che ne mostrasse il suo bel lume ardente.8
Ma la nebbia dei sensi a noi sì spesso
L’asconde, che l’interna vista inferma
Quel fulgor cerca in altra minor luce.11
Che se ben, come debil, non è ferma;
Fermo è il desio, ch’ad un fin la conduce
Or ne le stelle, ed or nel Sole istesso.14