Rime (Stampa)/Rime d'amore/CLXXVII
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Gaspara Stampa - Rime (XVI secolo)
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CLXXVII
Lamentasi della fortuna, essendo prossima la partenza di lui.
Poi che tu mandi a far tanta dimora,
empia Fortuna, in sí lontan paese
il chiaro e vivo raggio che m’accese,
empia ed aversa a’ miei disiri ognora,
conveniente e giusto e degno fôra
che tu mi fossi almen tanto cortese,
che quest’ore sí brevi avesse spese
qui meco tutte lui che m’innamora;
sí che ’l cor e gli orecchi e gli occhi insieme
prendesser cibo a sostenermi in vita
quel lungo tempo poi ch’ei fia lontano.
Ma tu stai dura, ed io mi doglio invano,
dal ciel, da te e poi d’Amor tradita:
però l’alma di ciò sospira e geme.