Rime (Rinuccini)/Quando il rosato carro ascende al cielo
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Quando il rosato carro ascende al cielo
Vidi una donna andar per verde prato,
Che veramente scesa era dal cielo,
Nè tal fu vista mai più sotto ’l cielo.
E nel prato veniva ad un chiar fonte,
6Quand’era appunto il sole al mezzo cielo,
Cantando sì soave, che mai cielo
Armonizzò sì dolce, quanto i canti
9Che allora biscantava: nè tai canti
Cantò mai Filomena, quando il cielo
Riveste i colli e’ rami d’un bel verde,
12Che fanno ogni animal gioire al verde.
Trapunto aveva in oro un vestir verde,
Che certamente era tessuto in cielo;
15Tant’era ricco a veder cotal verde.
Poi si posava sopra l’erba verde,
Cogliendo i vaghi fior del fresco prato,
18Per contesser vïole e rose in verde;
E ghirlandava se con oro e verde
E per l’estivo sol nel chiaro fonte
21Volea bagnar le man, quando nel fonte
Vide un miracol sì adorno in verde,
Ch’abbandonò sè stessa e’ dolci canti,
24Guardando fiso onde venian tai canti.
Poi scorgendo su’ ombra, e’ dolci canti
Ch’uscian di lei, in sul fiorito verde
27Si riposava e cominciava i canti;
Risonando sì dolce, che a tal canti
Si stava Amor, ch’era sceso dal cielo,
30Maraviglioso ad ascoltar tai canti.
E ne’ suo’ occhi stava a’ dolci canti
Come in luogo più degno; quando al prato
33M’abbattei passeggiando; e per lo prato
Sentii gridare Amor; vien, vieni a’ canti,
Ed accostati qui al chiaro fonte,
36Sicch’oda e veggia chi è a questo fonte.
Quando fui presso al sacrosanto fonte,
Udii si dolce melodìa di canti,
39Che sì maraviglioso non fu al fonte
Narcisso, quando se vide nel fonte
Che ’l fe divenir fior nell’erba verde,
42Quand’or fu’ io sì presso al chiaro fonte.
Allor, com’Amor volle, giù nel fonte
Mi dichinò chi dallo empireo cielo
45Quaggiù discese sotto il nostro cielo;
E femmi ber dell’acqua di tal fonte.
Sicchè gioioso non fu mai in prato
48Alcun fior, quant’i’ fu’ nel verde prato.
E poi che un poco mi tenne nel prato,
A man destra si volse al chiaro fonte,
51Che un sol alber bagnava in cotal prato,
Ed un ramo ne svelse, ed in sul prato
Coronar volle me con dolci canti,
54Che reverente stava in su quel prato,
E vergognoso tenea gli occhi al prato;
Dicendo; Amor, la tua ghirlanda verde
57Non merit’io ancor, benchè a tal verde
Arò io l’alma sempre ed a tal prato.
Amor con lei sorrise, e verso il cielo
60Si volse e ritornarsi insieme al cielo.
Canzone, e’ non fu mai poi sott’il cielo
Più lieto alcun di me, quando tal verde
63Colse sì bella donna in dolci canti,
Appresso al chiaro e dilettevol fonte,
Che risiede sì ben nel fresco prato.