Rime (Bindo Bonichi)/Canzoni/Canzone decima
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CANZONE DECIMA
Come l’uomo deve in se conservare
la libertà 1.
Se è d’Eva e d’Adam tutto 2
Gener uman venuto
Questo ond’è proceduto
Che l’un uom fia signor l’altro suggetto 3?
Poi son d’un arbor frutto
Perchè è l’un vil tenuto
L’altro è a gentile avuto? 4
Mostrasi, che dal vil nacque il difetto.
Seguendo i vizii fe l’ôm se minore 5,
Et degno di sua perder libertate;
Che ’n seguir volontate
S’acquista quel ond’om è dispettato.
Divenne chi ragion seguì signore
Et fu principio di nobilitate;
Dir altro è vanitate
Ch’ôm per lignaggio sia nobilitato.
Chi di nobil discende
Se fia hom d’esser vile
Auren tal per gentile?
Non già; ma per villan di servir degno,
Se di villan dipende6
Et tien nobile stile
Direm grosso sottile7?
Non tragga arcier invan se vede ’l segno.
Se è con vertù saver fà gentilezza
Dal senno acquista l’ôm discrezione;
Et bona operazione
Move dalle virtù, che l’om possiede:
Perch’uom sia saggio, se vertù disprezza
È di suo esser non gentil cagione.
Non fa servo ragione,
Ma vizio che dal cor villan procede.
Non seguisse altro bene
Del viver con virtute
Che fuggir servitute,
Dovriesi far per tal non portar soma8.
Qual uômFonte/commento: Pagina:Rime-di-Bindo-Bonichi.djvu/262 servo diviene
Sua perduta ha salute,
Et sono a nulla avute
L’opere sue se raddoppiasse Roma.
Chi perde libertà perde tesoro
La cui valuta non si può stimare,
Perch’è di tal affare,
Ch’ogni altra è, comparando a se, nïente9.
Per quant’ha ’l mondo gemme argento ed oro
Non si porria d’om libertà comprare:
Puossi ben racquistare
In alcun caso quando ’l cor l’assente.
In tre modi è l’uom senza
Libertà possedere:
L’uno è quando volere
Vince ragion, la qual, se vuol, racquista.
L’altr’è maggior potenza
Che trapassa ’l dovere
E in ciò si vuol tenere,
Seguendo tempo, modo opera e vista.
El terzo è donna avere in compagnia10;
Ma questo è da voler, poi dio comanda
Che l’ôm suo seme spanda,
Accio che l’un morendo l’altro vaglia.
Ver’è, ch’un giocolar cantar solìa;
Tal uom presenta che non sa che manda
Ma chi mangia vivanda
Ne sente ’l ver, se non sapor l’abbaglia.
Chi con vertù è saggio
Non da ragion si parte
Ma suo voler diparte
Da ogni disiar fuor di misura.
Altrui non fa omaggio11:
Mostra di se dar parte
Ma non s’obbliga ’n carte:
Note
- ↑ [p. 121 modifica]L....... conservare in se. – M. che l’esser virtudioso fa l’uomo conservare in libertà et e converso.
- ↑ [p. 121 modifica]M.2 Se d’Eva.
- ↑ [p. 121 modifica]M. sia signor. – M.4 fia signor.
- ↑ [p. 121 modifica]R.3 l’altro a gentile. – M. è gentile.
- ↑ [p. 121 modifica]R. Seguendo i vizii fè se l’uom minore. – L. col Mss. – M.2 seguendo vitii.
- ↑ [p. 121 modifica]R. Se dal villan dipende – L. col Mss.
- ↑ [p. 121 modifica]R.3 grosso e ’l sottile? – M. grosso il sottile.
- ↑ [p. 121 modifica]M. per non portar tal.
- ↑ [p. 121 modifica]R.3 Ch’ogn’altro è – M. neente.
- ↑ [p. 121 modifica]M. Lo terzo è.
- ↑ [p. 121 modifica]R. Altrui non fa oltraggio. – L. col Mss.
- ↑ [p. 121 modifica]L...... compagno sino a morte.
- ↑ [p. 121 modifica]M. fronzita.